Home Nazionale Export: Confartigianato Veneto, nostro 15% italiano verso il Canada

Export: Confartigianato Veneto, nostro 15% italiano verso il Canada

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Venezia, 27 ott. (AdnKronos) – “Non bastavano le guerre, le sanzioni europee, la brexit e le varie tensioni internazionali che oramai quotidianamente interferiscono -negativamente- nello sforzo titanico delle nostre imprese di far conoscere e far apprezzare i prodotti del made in Italy in tutti gli angoli del mondo. Questa volta assistiamo ad un “harakiri” dell’UE che si fa bloccare il trattato Ceta con il Canada dal veto di una regione (la Vallonia) del Belgio (casa della nostra Europa). Uno stop che oltre a far fare una pessima figura alla Commissione Europea mette in serio pericolo un rapporto commerciale importante che per le aziende venete vale oltre 567 milioni di euro l’anno”. Ad affermarlo Luigi Curto, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto che commenta così la notizia che i negoziati sul Ceta, iniziati nel 2009, e conclusi nell’aprile scorso, non porteranno alla firma del trattato il 27 ottobre prossimo, in occasione del vertice tra il Canada e Bruxelles, in quanto l’accordo è stato ratificato “solo” da 27 paesi europei, cioè tutti meno il Belgio, che deve fare i conti con una risoluzione del Parlamento della Vallonia, che lo scorso 19 ottobre ha posto il veto al suo governo all’approvazione.
“Pace, certezze e libera circolazione delle merci e delle persone sono i presupposti per una crescita economica che non può più basarsi solo sui consumi interni -prosegue Curto-. Bevande, macchinari e apparecchiature nca, Mobil, articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili e Prodotti delle altre industrie manifatturiere, sono questi i prodotti che le imprese venete esportano con maggiore successo nel Paese e valgono il 63% dei 567.660.490 euro totali. Un valore in crescita costante da diversi anni (+2,1% anche nel primo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015) messo ora a rischio dal fallimento del trattato. La nostra regione è per giunta la terza più penalizzata dopo Lombardia ed Emilia Romagna (pesa per il 15% delle esportazioni totali) e l’export verso il Paese nord americano vale il 10% di tutte le vendite nel mondo”.