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Federcongressi&Eventi, industria congressi in strategie attrattività per la Puglia

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Bari, 29 gen. (Labitalia) – “Bari si candida fra le prime al Sud a diventare una città per gli smart meeting. Già nel 2016 è pronta a mettere i primi passi verso l’organizzazione di eventi e congressi che siano attenti alle buone pratiche di sostenibilità”. A dirlo il delegato Puglia di Federcongressi&Eventi, Maddalena Milone, in occasione di un incontro formativo e informativo per la filiera congressuale barese su ‘L’industria dei congressi nelle strategie di attrattività’.
“L’Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi (Oice) -spiega- conferma che la maggior parte dei congressi si tengono al Nord; questo significa una grande opportunità per Bari e per la Puglia di intercettare una domanda in crescita; la regola infatti è che la maggior parte dei congressi non si svolgono due volte nella stessa destinazione”.
“Vogliamo crescere, dunque, ma -ammette- vogliamo crescere fra le prime città italiane del Sud in connubio con l’impegno per la sostenibilità: nei due congressi internazionali che si terranno a Bari quest’anno faremo un primo passo in questo percorso green partendo proprio dal cibo per diminuire lo spreco degli alimenti: porteremo avanti il progetto ‘Food for good, from meeting to solidarity’, che consente di recuperare il cibo che rimane in occasione degli eventi e donarlo a enti caritatevoli”.
“La sostenibilità -fa notare Maria Cristina Terenzio, consulente strategico di Marketing digitale e sostenibilità per la Meeting industry- abbraccia un campo molto più vasto, anche sociale ed economico e ha a che vedere con la responsabilità sociale, a partire dal singolo individuo fino alle organizzazioni e alle imprese, in particolare le imprese del meeting che per ogni evento, sia piccolo che grande, spostano le persone e con esse le idee, con un forte impatto sul territorio”.
D’altronde, secondo Paolo Novi, di Holidayinn, intervenuto all’incontro per mettere in evidenza le motivazioni e le modalità del sistema dei Convention Bureau, “ormai il connubio sostenibilità-meeting industry non è più un optional, ma un elemento necessario di fronte a una domanda internazionale, soprattutto del Nord Europa e delle multinazionali, sempre più qualificata che lo richiede a tutto campo”.
“L’abbinamento con azioni di sostenibilità -osserva- è diventato sicuramente un fattore di successo per intercettare una domanda qualificata e capace di grandi numeri sia in termini di persone che di fatturato. Penso che Bari e la Puglia in generale abbia la sensibilità giusta, vista la vicinanza alla terra che favorisce di per sé una vocazione alla tutela del territorio e delle risorse contro gli sprechi”.
“Nel progetto Apulia2meet x Bari -ricorda Annalisa Fauzzi, social innovator e destination maker- sono stati messi a punto una serie di strumenti di promo-commercializzazione per far conoscere meglio Bari come destinazione di eventi per i meeting e i convegni e aumentare la sua attrattività. Fra le varie azioni strategiche studiate e proposte vi è proprio quella che riguarda la promozione di eventi smart, per i quali la sostenibilità può essere declinata a 360 gradi, dall’ambiente al riciclo del cibo evitando gli sprechi, e all’utilizzo di supporti di comunicazione riciclati, con un impatto di innovazione notevole”.
Per Federcongressi&eventi, attiva sul versante del recupero del cibo non consumato durante gli eventi grazie al progetto Food for Good, sottoscritto a fine marzo con Banco Alimentare e con Equoevento, è intervenuto il presidente Mario Buscema.
“L’operazione -afferma- è partita da poco, stiamo riscuotendo interesse in molti mondi confinanti (quali quello delle associazioni medico-scientifiche e dei grandi eventi mediatici); dai dati raccolti durante una serie di test abbiamo stimato che se tutti recuperassero il cibo oggi sprecato negli eventi si arriverebbe a recuperare e ridistribuire circa 8 milioni di piatti all’anno, tra primi, secondi, contorni e panini”.
“L’Italia è forse -sottolinea- il primo paese al mondo per capacità di recupero del cibo non consumato. Segnalo che questa capacità sta guadagnandosi l’attenzione anche del mercato mondiale degli eventi, e ciò è importante in un’ottica business, perché potenzialmente genera ricchezza: il fatto di poter evidenziare ai nostri interlocutori internazionali una normativa che agevola il recupero del cibo ci rende sicuramente più attraenti”.
“’Food for Good’ -aggiunge Giuliana Malaguti, di Banco Alimentare- non è una semplice alternativa allo smaltimento delle eccedenze ma la fase conclusiva dell’organizzazione del pasto per l’evento e rappresenta un valore aggiunto da offrire ai propri clienti e una concreta modalità di operare all’insegna della sostenibilità oltre che una occasione di responsabilità sociale”.
“Credo che -rimarca- questo sia una opportunità anche per Bari e per la Puglia che hanno in questo momento una immagine molto positiva dal punto di vista dell’immaginario dei viaggiatori, in parte proprio per la cultura enogastronomica”.