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Ghiacciaio Exploradores al collasso: fonde alla velocità di 4-6 cm al giorno

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Roma, 7 dic. – (AdnKronos) – In Cile, sul ghiacciaio patagonico Exploradores, la fusione del ghiaccio viaggia alla velocità di 4-6 cm al giorno. E’ solo uno dei dati raccolti durante la spedizione “Ande 2016” che, anche grazie ai confronti fotografici e nonostante le dinamiche glaciali complesse e differenti tra un ghiacciaio e l’altro, rilevano un vero e proprio collasso delle masse glaciali.
La spedizione, al centro dell’appuntamento di oggi a Roma organizzato da Enel Green Power, si è svolta in Patagonia la scorsa estate australe (febbraio-aprile 2016) nell’ambito del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”, ideato e avviato dal 2009 dal fotografo ambientalista Fabiano Ventura e dedicato alla realizzazione del primo archivio fotografico al mondo che documenta il collasso delle masse glaciali attraverso la fotografia comparativa.
Dal confronto tra le immagini scattate da Alberto Maria De Agostini poco più di 80 anni fa e quelle scattate lo scorso inverno, emerge come delle masse glaciali immense come quelle che colmavano la valle del ghiacciaio Upsala (lunga 70 km, larga oltre 10 km e nei punti più profondi anche 1000 m), siano completamente scomparse o ritirate di decine di chilometri.
Ventura ha infatti ripercorso le orme del sacerdote salesiano, esploratore, fotografo e cineasta Alberto Maria De Agostini, scattando le sue stesse fotografie, realizzate tra il 1910 e la metà degli anni ’50, dagli stessi punti di ripresa e nello stesso periodo dell’anno. Obiettivo, studiare il cambiamento di quei territori negli ultimi 90 anni.
Il team di Ande 2016 ha scattato circa mille fotografie, tutte georeferenziate e inserite in un software, per realizzare un modello 3D grazie al quale il ghiacciaio può essere visitato virtualmente consentendo ai ricercatori di osservare e misurare da remoto le forme e le geometrie che lo caratterizzano e di fare confronti con altri modelli tridimensionali sviluppati a partire da immagini satellitari.
Fotografi, film-maker e ricercatori delle Università di Roma Sapienza e di Milano Statale sono rimasti in quei luoghi incontaminati per circa due mesi, tra febbraio e aprile 2016, con l’obiettivo di proseguire il lavoro di documentazione fotografica già avviato nelle tre precedenti spedizioni svolte in Karakorum, Caucaso e Alaska, grazie anche al contributo di Enel Green Power, MC-link e Gitzo e di tutti gli archivi fotografici storici che hanno consentito la comparazione tra immagini del passato e la realtà di oggi.
La missione scientifica si è svolta nell’ambito del progetto Tematic (TEsting Methods And Techniques for Investigating the Cryosphere), promosso dalla Sapienza e dalla Statale in collaborazione con l’Associazione Macromicro. Lo scopo di Tematic è di valutare le variazioni morfologiche, di condizioni superficiali, volumetriche e di velocità dei ghiacciai tramite elaborazioni di immagini terrestri, aeree e satellitari, e di diffondere le conoscenze sui ghiacciai e sulle loro variazioni nel tempo.
La scelta del ghiacciaio cileno Exploradores è stata determinata da due fattori: la rappresentatività di un settore della criosfera di importanza fondamentale nel bilancio energetico e ambientale globale (gli icefield o Campo de Hielo della Patagonia costituiscono uno dei settori maggiormente glacializzati del nostro pianeta al di fuori delle regioni polari); il fatto che nel 2012, negli stessi luoghi è stata realizzata una spedizione nell’ambito di un progetto dedicato allo studio delle variazioni glaciali in Patagonia in rapporto ai cambiamenti climatici, coordinato dai ricercatori milanesi.
Ma l’Exploradores non è stato l’unico ghiacciaio visitato. La spedizione, infatti, ha percorso oltre 1000 km nella Patagonia cilena e argentina alla ricerca dei luoghi fotografici storici. L’archivio prodotto da Ventura si candida ad essere la più importante documentazione dedicata ai ghiacciai della Terra, realizzata attraverso la tecnica della fotografia comparativa.
Durante la spedizione, una troupe coordinata dal regista Federico Santini ha realizzato le riprese video destinate alla produzione di un documentario. La spedizione, che ha ottenuto il patrocinio di alcune istituzioni tra cui il Ministero degli Affari Esteri e l’Ambasciata argentina in Italia, si è svolta nel Parco Nazionale delle Torri del Paine (Cile), la zona del lago Argentino (Argentina), il Parco Nazionale Los Glaciares (Argentina), il ghiacciaio Exploradores (Cile).