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Governo: ipotesi voto subito, Pd in fibrillazione

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Roma, 6 dic. (AdnKronos) – Capannelli, telefonate, sms. L’ipotesi che Matteo Renzi voglia portare il Pd al voto il prima possibile ha fatto scattare il panico tra i parlamentari. “Diranno che è per la storia della pensione che i deputati non vogliono mollare lo scranno, ma non è così. L’operazione è un azzardo, un salto nel buio”, si osserva anche nella maggioranza dem. Ed è lì, tra i dubbiosi della linea voto subito, che la minoranza Pd sta lavorando per cercare di allargare il fronte anti elezioni.
“Non sappiamo cosa dirà domani Renzi in Direzione ma se questa fosse la linea”, e la posizione di Alfano per il voto anticipato ha fatto scattare più di un campanello di allarme, “noi ci opporremo fermamente e non saremo soli”, dicono dalla minoranza Pd. Ufficiali di collegamento stanno sondando Dario Franceschini e Andrea Orlando, considerati più cauti rispetto a una precipitazione verso il voto. E ovviamente si guarda al Colle confidando che, per dirla con un deputato bersaniano, “Mattarella tenga botta”. Contatti anche con Sergio Chiamparino, Enrico Rossi, Gianni Cuperlo.
“Il punto è che tutti cercano di capire chi dà le carte”. Se Renzi, insomma, ha dietro di sè un Pd pronto a seguirlo ovunque oppure se gli equilibri, di fronte a un accelerazione verso il voto, potrebbero cambiare. “Finora Renzi ha avuto una maggioranza dell’80 per cento e più. Magari potrebbe ritrovarsi un partito spaccato a metà adesso”, confidano nella minoranza.