Home Nazionale Governo: opposizioni per sfiducia partono da quota 112

Governo: opposizioni per sfiducia partono da quota 112

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Roma, 6 apr. (AdnKronos) – Strada in salita per le opposizioni al Senato per far passare le rispettive mozioni di sfiducia, anche se incroceranno e sommeranno i loro voti. Facendo riferimento al risultato di oggi sul decreto legge per la riforma delle Bcc, le minoranze partono da 112 voti sicuri: 40 di Forza Italia, 35 del Movimento 5 Stelle, 12 della Lega, 10 dei Conservatori e riformisti, 8 di Sinistra italiana. Inoltre si possono aggiungere 4 senatori ex 5 stelle, i senatori del Misto Dario Stefano e Luciano Uras e la senatrice del Movimento X Laura Bignami, che oggi hanno detto no alla fiducia, passata con 171 sì e 105 no.
Da capire come si comporteranno gli ex Pentastellati Marino Mastrangeli, e Francesco Molinari, il primo oggi astenuto il secondo assente. Con loro si salirebbe a 114.
Ci sono poi i 15 esponenti del Gruppo Gal: nella dichiarazione di voto di oggi Giovanni Mauro ha sottolineato che nella componente “vi sono dei colleghi che hanno una visione diversa”, e “per lo più il nostro Gruppo esprime sfiducia nei confronti della mozione posta dal governo”. Considerato che Paolo Naccarato si è sempre schierato a favore dell’esecutivo, se tutti votassero compatti la sfiducia sarebbero altri 14 voti. Complessivamente le mozioni di sfiducia arriverebbero così a 128 voti, lontano dai 161 necessari per mandare a casa il governo.