Home Nazionale Infantino nuovo presidente della Fifa: “Dedico la vittoria a mio padre e ora rimbocchiamo le maniche”

Infantino nuovo presidente della Fifa: “Dedico la vittoria a mio padre e ora rimbocchiamo le maniche”

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Roma, 27 feb. (AdnKronos) – “Non ci posso credere, è una grande emozione al 100% ovviamente, ma è anche una grande responsabilità, tanto orgoglio ma tanta umiltà allo stesso tempo. Siamo pronti a lavorare, ci rimbocchiamo le maniche e facciamo quello che dobbiamo fare. Dedico questa vittoria a mio padre che mi ha insegnato tutto nella vita, mi ha dato i valori e tanto affetto. Mia mamma si è messa a piangere dal momento dell’elezione e penso stia ancora piangendo il giorno dopo…”. Sono le parole del nuovo presidente della Fifa, Gianni Infantino, in una intervista a Sabato Sport su Radio 1, il giorno dopo l’elezione. Infantino si è imposto con 115 voti sullo sceicco Salman Al Khalifa.
Il ragazzo di Calabria diventato presidente della Fifa, potrebbe essere il titolo di un libro, di una fiction. “Faremo il libro o la fiction, vedremo…-aggiunge con il sorriso Infantino-, ma è un bel titolo sicuramente. Lasciatemi però ricordare anche le origini di mia mamma che è della provincia di Brescia, della Val Camonica. Sono fiero di essere italiano al 100%, dalla Calabria alla Val Camonica, più di così”.
Il dirigente italo-svizzero ha lavorato da ragazzo anche sui treni per pagarsi gli studi. “Si è vero, ma ho fatto tanti altri lavori. Siamo una famiglia di lavoratori, come moltissimi italiani che sono emigrati all’estero. Quello che mi guida in tutta la mia vita è il rispetto per le persone, per il lavoro, e da sempre abbiamo lavorato e ci siamo fatti rispettare. In Svizzera se lavori ti danno una opportunità, ti danno una possibilità di studiare, una opportunità di avanzare, per qualità e non per altri motivi”. Infantino un po’ a sorpresa ieri ha battuto lo sceicco Al Khalifa, dato per favorito. “Come ho fatto? Con il lavoro, con la tenacia e con il cuore, soprattutto, con le emozioni. Alla fine ha vinto il calcio, l’emozione per il calcio, la passione per il calcio, forse sono riuscito a trasmettere questo messaggio agli elettori e grazie a questo alla fine mi hanno eletto”.
Infantino vuole fare subito tre cose da presidente. “C’è da inaugurare il museo della Fifa, lunedì organizzeremo una partita, perché il mio obbiettivo era di riportare il calcio alla Fifa e dunque lo portiamo, organizzandoci una partita. C’è un bel campo di calcio di fronte alla sede della Fifa e giocheremo con un po’ di amici, vediamo chi riusciremo a convincere a venire, ma sono sicuro che ci saranno tanti amici, e poi subito dopo ci rimbocchiamo le maniche, ci sono le riforme da mettere in atto e c’è una immagine e una credibilità da riguadagnare”.
L’ormai ex segretario generale della Uefa manda un saluto a Platini. “Con Platini ci siamo scritti dei messaggi e gli mando un grande abbraccio naturalmente. Blatter? Mando un abbraccio anche a lui, il giorno dopo le elezioni abbraccio tutto il mondo”. Infine Infantino parla dei suoi idoli e del calcio italiano. “Quali erano i miei idoli? Erano Altobelli e Beccalossi, in camera mia quando ero ragazzo c’erano i poster in grandezza naturale di Evaristo e di Spillo. “Cosa dico all’Italia? Di credere nel calcio, di continuare ad avere una passione per il calcio, perché il calcio è gioia, divertimento, e c’è tanto da fare anche in Italia. Nel mondo del calcio siamo pronti ed io sono pronto ad aiutare l’Italia, ovviamente, e ringrazio anche il presidente Carlo Tavecchio per avermi sostenuto molto attivamente in questa campagna”.