Home Nazionale Intero o parzialmente scremato: il tessuto di latte Made in Italy che nasce dagli scarti

Intero o parzialmente scremato: il tessuto di latte Made in Italy che nasce dagli scarti

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Rimini, 9 nov. – (AdnKronos) – Intero, parzialmente scremato oppure ‘veg’. Latte? No, parliamo di un tessuto davvero speciale: morbido, resistente, dalle proprietà eccezionali e realizzato a partire dagli scarti della lavorazione agroalimentare e cosmetica da cui si ricava la caseina, la proteina del latte che si trasforma nell’ingrediente principale con cui dare vita a una fibra naturale, antibatterica e anallergica.
Il risultato? Un filato traspirante, molto leggero (15 volte più leggero del cotone ma anche più resistente), morbidissimo e addirittura idratante “perché la caseina, viva nel filato, rilascia aminoacidi sulla pelle idratandola”, spiega all’Adnkronos Antonella Bellina, fondatrice insieme con Elisa Volpi di Duedilatte, impresa toscana cui si deve l’innovativo prodotto.
Così speciale da meritarsi un suo spazio all’interno della mostra, dedicata ai materiali innovativi, che occupa parte della hall centrale di Rimini Fiera in occasione di Ecomondo, la manifestazione dedicata alla green economy.
Innovazione che, in realtà, affonda le sue radici negli anni ’30. “La prima fibra di latte nasce in Italia negli anni ’30, nel periodo autarchico – spiega Bellina – L’ingegner Ferretti si inventò la possibilità di ricavare una fibra naturale da una risorsa come le quote latte, che all’epoca erano in sovra produzione in Italia. All’epoca una scelta quasi obbligatoria perché non si potevano importare fibre, oggi è una scelta obbligatoria perché il nostro mondo deve cambiare”.
“Noi oggi non partiamo più dal latte vaccino ma dagli scarti; per estrusione lavoriamo la caseina e con quella realizziamo il tessuto attraverso un processo ecologico”. Ed è così che nascono i tessuti ‘latte intero’ (100% latte); il ‘parzialmente scremato’ (filato di latte mescolato con una fibra vegetale) e il ‘latte di riso’ (filato 100% vegetale ricavato dall’amido di riso). Ma anche prodotti diversificati che vanno dal tessuto ‘felpa di latte’, il denim (il ‘fiocco di latte’) e un mix chiamato ‘yogurt intero’.
“Gli scarti sono una risorsa che non manca mai – dice Bellina – Noi da latte ricaviamo la caseina, una proteina che si trova ovunque: dal latte avariato a quello scaduto, dagli scarti della lavorazione casearia a quella cosmetica”.