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La tassa di soggiorno e l’azione del sindaco Ghinelli

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La tassa di soggiorno e l’azione del sindaco Ghinelli
Alessandro Ghinelli - Sindaco di Arezzo

Arriva da Arezzo e dal sindaco Ghinelli una proposta per la legge di bilancio.

Doveva scattare ad Arezzo nel luglio 2016, dopo la delibera di Consiglio Comunale del 17 dicembre 2015. Le risorse ottenute sarebbero state destinate alla valorizzazione del patrimonio storico e ambientale della città, alla promozione del sistema turistico locale e al mantenimento dei servizi già erogati. Si attestava intorno a un euro e mezzo e si applicava fino a un massimo di 4 pernottamenti consecutivi con esenzione per i residenti e i minori fino al compimento dei 12 anni.Ma la legge di stabilità dello scorso anno aveva bloccato qualsiasi nuova imposta locale.

Così ad Arezzo la tassa di soggiorno è rimasta in sospeso per questo secondo semestre dell’anno, pronta però a scattare dal primo gennaio 2017. Ma anche la legge di bilancio 2016 pare voglia congelare di nuovo la situazione.

La legge in discussione attualmente in Parlamento prevede che i Comuni possano agire fiscalmente, nel 2017, solo attraverso la Tari. All’ultimo comitato direttivo dell’Anci, il sindaco Alessandro Ghinelli ha proposto che a questo principio generale si possa derogare per la tassa di soggiorno: “devo dire che Anci ha assunto un atteggiamento attivo verso il Parlamento cercando di individuare le tematiche della legge di stabilità che poi riverberano i loro effetti sulla finanza e sulle amministrazioni locali. Questo emendamento alla legge di bilancio, che sarà vagliato dalle commissioni competenti e successivamente, ci auguriamo, dall’aula, è di fondamentale importanza intanto per ripristinare una situazione di parità di trattamento fra gli enti locali: non può infatti valere il principio che un Comune che ha introdotto la tassa di soggiorno tre anni fa, ad esempio, possa contare adesso su un gettito superiore rispetto a Comuni come Arezzo che si sono mossi più tardi. Se poi la filosofia della legge di stabilità è quella di impedire l’aumento delle imposte locali, a eccezione della Tari, noi rivendichiamo il fatto che per Arezzo la tassa di soggiorno è di nuova introduzione, dunque non c’è aumento di un tributo già esistente. E senza considerare il fatto che la tassa di soggiorno non insiste sugli amministrati e non costituisce dunque aggravio per essi. Con la tassa di soggiorno, avremo a disposizione nuove risorse economiche per il rilancio del turismo che si profila come settore trainante per il territorio, a fianco del manifatturiero. I dati: Siena con tale tassa incamera 1.900.000 euro all’anno, Firenze 29/30.000.000. Le nostre previsioni per Arezzo si aggirano sui 500.000 euro. La presenza turistica sta crescendo, siamo nella strada giusta e queste ulteriori risorse rappresentano la base economica per un ulteriore salto di qualità”.

Con il sindaco hanno parlato gli assessori Alberto Merelli e Marcello Comanducci. Merelli: “il problema che poniamo, relativo all’aspetto più generale dell’autonomia impositiva dei Comuni, è la coerenza di queste norme di legge ordinaria con l’articolo 119 della Costituzione. Contenere la pressione tributaria inibendo i Comuni è paradossale, il fisco statale non mi pare si ponga problemi quando c’è da aumentare tasse e imposte. Da questo meccanismo gli enti locali escono soccombenti”.

“L’importanza di questo introito per le strategie turistiche è fondamentale – ha aggiunto Comanducci – Arezzo si fa dunque promotrice di una battaglia di cui beneficeranno tutti i Comuni, specie quelli che hanno grandi potenzialità ma sono partiti in ritardo con lo sviluppo turistico e che contano sulla tassa di soggiorno. Quello che ci crea problemi sono comunque le tempistiche: siamo a novembre e non sappiamo se potremo o meno introdurre la tassa. Una volta eventualmente introdotta, gli alberghi e l’amministrazione sono tenuti a molti adempimenti burocratici e di aggiornamento dei software per la sua gestione. Senza considerare il paradosso delle ulteriori deleghe sul turismo, già provinciali, senza risorse aggiuntive o dotazione di personale molto ridotta di cui abbiamo beneficiato”.