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Lionel Messi: come allenare un talento straordinario

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Lionel Messi: come allenare un talento straordinario
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Due anni di digiuno sono francamente troppi per un campione come Lionel Messi. Un’astinenza che si è chiusa l’11 gennaio 2016, giorno in cui il fuoriclasse argentino ha conquistato il suo quinto pallone d’oro (record assoluto) superando la concorrenza dello storico rivale Cristiano Ronaldo e dell’astro nascente, e suo compagno di squadra, Neymar Jr.. Ma solo grazie al talento è possibile raggiungere certi traguardi, individuali e di squadra, che resteranno nella storia per i prossimi decenni?

Proviamo ad analizzare il fenomeno Lionel Messi e cosa “sta dietro” a questo successo. Per farlo ci aiutiamo con l’infografica di GazzaBet che scandaglia la preparazione atletica, le abitudini e i metodi di allenamento della “Pulga”, la pulce in italiano.

Partiamo dalle caratteristiche fisiche

169 cm per 67 kg di peso non sembrerebbero i numeri di un fisico da super-uomo. Ma Lionel Messi non ha mai subito gravi infortuni in carriera e salta pochissime gare ogni anno. Dettaglio incredibile se pensiamo ai trattamenti non proprio amichevoli che gli riservano i difensori delle squadre che affronta. Un fisico che, nonostante le dimensioni, fa dell’agilità e della velocità le sue caratteristiche più importanti. Alcuni calcoli, infatti, hanno dimostrato come il fuoriclasse argentino raggiunga i 34 km orari lanciato in corsa (dati da velocista dell’atletica leggera) e che riesca a percorrere 58 metri in 11 secondi palla al piede. Doti che non inficiano la capacità di corsa e la resistenza, basti pensare che Messi percorre 8 km di media a partita con ben 44 sprint sui 90 minuti.

Gli allenamenti

Ma come si allenano le doti che abbiamo appena citato? Innanzitutto con una preparazione atletica ed esercizi specifici. Rimandiamo all’infografica di GazzaBet per i dettagli tecnici ma basti pensare che un campione come Messi dedica ogni giorno le proprie energie a ripetizioni atletiche per migliorare spinta, velocità, velocità bidirezionale ed agilità.

Alimentazione

Oltre all’esercizio in campo e in allenamento Messi è maestro nel curare le abitudini fuori dal rettangolo di gioco ed è estremamente attento all’alimentazione pre-partita. Nella tabella di marcia vengono ridotti, 10 giorni prima di scendere in campo, i carboidrati e viene aumentato il consumo proteico. 5 giorni prima del match viene introdotta una porzione di minestra di verdure prima di ogni pasto con aggiunta di spezie come coriandolo e zenzero per aumentare il flusso di sangue e l’idratazione del corpo. Il giorno precedente alla gara l’alimentazione del fuoriclasse prevede pesce, pollo o gamberi con patate, verdure verdi ed un arancio. 6 ore prima del match porridge o albume d’uovo per rifornirsi di proteine e carboidrati e infine, a 90 minuti dal calcio d’inizio, frutti come banane, mango o mele.

Ma questi sforzi e questa vita “monacale” sono davvero utili? Se aveste qualche dubbio in merito basta scorrere l’albo dei record di Messi: 91 gol in un anno solare in tutte le competizioni, record di 5 reti segnate in una partita ad eliminazione diretta di Champions League, 4 vittorie consecutive nella classifica cannonieri della Champions, 3 scarpe d’oro vinte, unico nella storia del calcio. É sufficiente?

Ma per analizzare un fenomeno come quello argentino non possiamo fermarci a ciò che riguarda il campo di gioco. Mai una parola fuori posto, mai una polemica o un atteggiamento da star, nessuna fuoriserie distrutta. Un esempio di serietà dentro e fuori dallo sport che andrebbe presentato come “best practice” nelle scuole e nella formazione sana dei ragazzi.

Per approfondire il tema andiamo a ripercorrere alcune tappe della vita di Lionel Messi. Partiremo dal documentario “Messi” che il regista spagnolo Alex de la Iglesia ha presentato due anni fa al Festival di Venezia incentrato sulla vita della “Pulga”. Nel film, opera che spazia dall’aspetto di documentario fino alla finzione, sono presenti materiali di repertorio rarissimi che cercano di spiegare come un bambino di 6 anni bravissimo a calcio, ma con gravi difetti di deficit di crescita fisica, sia diventato uno dei calciatori più importanti della storia. Innanzitutto la storia. Il film parte dall’infanzia del piccolo Messi e dalle sue prime partite con ragazzi più grandi di lui e di cui girano alcuni video diventati virali su internet. Si vede un ragazzino, un bambino che dribbla calciatori come fossero birilli e che molto spesso non riescono neanche a muoversi davanti a questo piccolo “uragano”.

Ma il suo fisico minuto diventa un problema e, come è noto, si scopre presto che Messi ha un problema di deficit dell’ormone della crescita. Le cure sono costose, troppo per una famiglia media come quella dell’argentino, ed il padre si vede costretto a bussare alla porta dei club più importanti per proporre il figlio con la condizione di farsi pagare anche le medicine necessarie alla sua crescita.  Solo il Barcellona, dopo un anno di “melina”, accetterà. Sarà la decisione che cambierà la storia del club blaugrana.

Da qui le vicende sono note. Messi entra in punta di piedi nell’ambiente catalano, è un fenomeno ma è fragile, non è un leader vocale, ha un carattere chiuso. Ma interviene il Barcellona deciso a far fruttare l’investimento. Il giocatore viene sottoposto ad un allenamento particolare per l’aumento della massa muscolare e, grazie anche all’aiuto dei campioni già in squadra, gli insegna a sfruttare le proprie caratteristiche fisiche per farle diventare punti di forza.

Dall’entrata in prima squadra al quinto Pallone d’Oro del 2016 la strada è tutta in discesa. Il club inizia a “far spazio” al talento dell’argentino e a far cassa cedendo i campioni più ingombranti, il gioco inizia a ruotare completamente intorno al suo talento ed arrivano i trionfi nazionali ed internazionali, singoli e di squadra.

Ma Messi è il più grande di sempre? I pareri sono discordi ed il paragone è sempre con un altro fuoriclasse argentino, Diego Armando Maradona. I sostenitori dell’ex-fuoriclasse del Napoli sottolineano come al talento blaugrana manchino i trionfi con la Nazionale Argentina, come i suoi compagni siano nettamente superiori e come non sia un trascinatore, un “capopopolo”. A Messi manca l’aspetto di spettacolarizzazione del calcio. È l’anti-divo per eccellenza, vive di campo, famiglia e allenamenti con una continuità a tratti sconcertante. Ma se aveste un figlio sportivo a chi vorreste che assomigliasse?