Home Nazionale M5S: Claudia La Rocca all’attacco del ‘cerchio magico ‘ di Nuti ‘Inchiesta pilotata? Il male è negli occhi di chi guarda…’

M5S: Claudia La Rocca all’attacco del ‘cerchio magico ‘ di Nuti ‘Inchiesta pilotata? Il male è negli occhi di chi guarda…’

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Palermo, 15 dic. (AdnKronos) – Ormai è guerra aperta all’interno del M5S di Palermo. Da un lato, il ‘cerchio’ magico di Riccardo Nuti, e dall’altro i deputati regionali siciliani vicini a Giampiero Trizzino. E tutte le polemiche interne al Movimento gira attorno all’inchiesta sulle firme false. Questa volta, a fare da detonatore è stato l’esposto presentato dai deputati indagati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, tutti sospesi dal M5S, alla Procura di Palermo e all’Ordine degli avvocati. “Delle volte il male è negli occhi di chi guarda. Cosa ci sia di sbagliato in un avvocato che consiglia a diversi soggetti tirati in ballo nei servizi sulle “firme false”, di scegliere un’eventuale collaborazione con la magistratura, specificandone lo scrupolo e attenzione nel lavoro, non è dato saperlo. Eppure viene disegnato quasi come un peccato mortale”, scrive, in un lungo post sui social, scritto nella notte, Claudia La Rocca, la deputata regionale all’Ars del M5S, indagata e autosospesa, replicando a distanza a Nuti, Mannino, Di Vita, e alle altre due colleghe dello stesso gruppo, Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo, non indagate, che hanno presentato l’esposto per denunciare una sorta di ‘complotto’ nei loro confronti che sarebbe stato ordito dall’avvocato Ugo Forello, tra i fondatori di Addiopizzo, ma soprattutto candidato alle “comunarie” del Movimento per la carica di sindaco a Palermo.
I deputati indagati sono convinti che l’inchiesta, coordinata dal Procuratore aggiunto, Dino Petralia, sia sostanzialmente ‘pilotata’. Nell’esposto sono state inserite anche le fotocopie di alcuni messaggi inviati da Forello a un attivista, Francesco Lupo, fratello della deputata Loredana Lupo. I tre indagati e le due deputate denunciano “una presunta disponibilità a mediare dello stesso leader di Addiopizzo con il magistrato incaricato delle indagini, il procuratore aggiunto Dino Petralia”. Secondo la loro ricostruzione, Forello avrebbe convinto, La Rocca, indagata e autosospesa, a presentarsi in procura. Già ieri sera, Claudia La Rocca, a caldo, aveva spiegato all’Adnkronos: “Essere accusata di essere stata “manovrata” è illogico e offensivo, avendo messo in discussione tutto il mio lavoro di questi anni. Trovo le loro parole, illazioni gravi, è surreale pensare di essermi autoaccusata per aderire ad una specie di complotto. Credo si sia perso il senso della ragionevolezza e della realtà. Confido nella magistratura”.
E oggi rincara la dose sui social: “In tutto questo, fra le righe, anche la mia facoltà di intendere e di volere viene messa in dubbio, visto che sono stata dipinta come una “pentita manovrata”, quando di fatto ogni mia scelta è stata fatta in autonomia (e ci tengo a precisarlo), lontana da ogni eventuale consiglio e dopo lunghe riflessioni, pensando di fare semplicemente la cosa giusta nei confronti della mia coscienza e per tutto ciò in cui credo – denuncia oggi Claudia La Rocca – Solo un cieco non vedeva la degenerazione in cui si stava scivolando”.