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M5S: firme false a Palermo, Procura riapre inchiesta

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Palermo, 11 ott. (AdnKronos) – Torna in Procura a Palermo il fascicolo sulle presunte firme false depositate nel 2012 dal M5S a sostegno della lista per le elezioni amministrative. La Procura di Palermo, come spiegano all’Adnkronos ambienti giudiziari, ha “fascicolo in gestazione a cui si aggiungono i vecchi atti riaperti”. I magistrati vogliono fare luce su quanto affermato da un attivista del M5S Vincenzo Pintagro, nel frattempo allontanato dal Meet up della città, alla trasmissione Tv ‘Le Iene’. Ma anche sulle presunte firme false depositate in cancelleria. Intervistati dalle ‘Iene’ diversi firmatari hanno disconosciuto le loro firme spiegando che quelle apposte sui moduli depositati in Tribunale non fossero le loro. ieri i deputati Claudia Mannino e Riccardo Nuti hanno annunciato di avere querelato Pintagro per le sue dichiarazioni.
Nel 2012 la Digos aveva già indagato sulle firme raccolte ma in quell’occasione non si approdò a nulla. Adesso il Procuratore aggiunto Dino Petralia vuole fare luce su quanto accaduto quattro anni fa. Gli inquirenti faranno degli accertamenti per verificare quanto accaduto nel 2012 a Palermo. Ieri sono state numerose le critiche del Pd, a partire dal segretario provinciale Carmelo Miceli, su quanto accaduto.
Intanto, sembra proprio per lo scandalo delle forme false, il M5S avrebbe sospeso, almeno momentaneamente, le ‘Comunarie’ in vista delle amministrative del 2017 a Palermo. Ci sono 120 aspiranti candidati ‘congelati’ in attesa di capire se possono accedere alle Comunarie.