Home Nazionale M5S: firme false Palermo, ecco il messaggio della discordia finito in Procura

M5S: firme false Palermo, ecco il messaggio della discordia finito in Procura

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Palermo, 15 dic. (AdnKronos) – “Ciao Frank, mi spiace per la notizia che è uscita ieri e che ti ha tirato in ballo in questa grottesca e ridicola vicenda. Sono convinto che sei estraneo ai fatti contestati. Tuttavia, l’attacco a cui siamo esposti sta minando la credibilità del gruppo di Palermo”. E’ il 15 ottobre quando l’avvocato Ugo Forello, candidato in pectore a sindaco di Palermo per il M5S, scrive all’attivista Francesco Lupo, fratello della deputata Loredana Lupo. Lo scandalo per le firme false del M5S è già scoppiato e il legale, l’ideatore dell’associazione Addiopizzo che da anni accompagna il percorso di commercianti vittime delle estorsioni, tenta di convincere attivisti e deputati di fare chiarezza sulla vicenda. E’ proprio questo l’sms ‘incriminato’ allegato in fotocopia dai deputati indagati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita all’esposto presentato in procura e all’Ordine degli avvocati per denunciare un presunto complotto dell’avvocato.
Secondo i deputati coinvolti nell’inchiesta, Forello avrebbe convinto la deputata Claudia La Rocca ad autoaccusarsi e a presentarsi dal procuratore aggiunto Dino Petralia. Anche il magistrato finisce nel mirino dei grillini, perché nel messaggio Forello parla dei suoi “buoni rapporti” con il magistrato che coordina l’indagine.
Ed eccolo, il passaggio che secondo i deputati indagati indicherebbe che l’inchiesta sarebbe ‘pilotata’: “E’ certo che qualcuno abbia commesso degli illeciti ed è altrettanto certo che qualcun altro sapeva da tempo e ha taciuto. Ieri ho incontrato il Procuratore aggiunto che si occuperà delle indagini. E’ una persona che conosco molto bene e con cui collaboro per diverse situazioni delicate – scrive – E’ un buon magistrato che svolgerà le indagini con scrupolo e attenzione”.