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Medicina: sempre più giovani malati Parkinson

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Roma, 26 nov. (AdnKronos Salute) – Malati di Parkinson sempre più giovani: una persona su cinque ha meno di 50 anni al momento della comparsa dei sintomi iniziali. “Negli ultimi tempi sta emergendo un numero maggiore di casi giovanili rispetto al passato, anche se non sappiamo se questo aumento sia dovuto sostanzialmente a un migliore approccio alla malattia, cioè maggiore precisione diagnostica e accuratezza del medico nel rilevare i sintomi”. E’ il quadro tracciato da Nicola Modugno, responsabile del Centro Parkinson dell’Istituto neurologico Mediterraneo di Pozzilli (Isernia).
“Proprio sulla precisione diagnostica – prosegue – voglio ricordare solo un dato: la letteratura ha dimostrato che molte delle diagnosi di Parkinson, si rivelavano sbagliate post mortem. In altri termini, si è visto, esaminando il cervello di pazienti deceduti, che la diagnosi non corrispondeva alla realtà e che queste persone avevano assunto terapie per il Parkinson per tanti anni senza avere la malattia: parliamo di una percentuale che va dal 20% al 40%. Esistono infatti disturbi molto simili al Parkinson, come il tremore essenziale”.
“Esiste una sfera di sintomi ‘pre-morbosa’ che caratterizza la persona prima che si manifesti la malattia. All’inizio possono presentarsi – afferma Modugno – disturbi del sonno e della sfera dell’umore, ansia, depressione, stitichezza, iposmia (ovvero la riduzione della nostra capacità di sentire gli odori). Ma attenzione: sono tutti elementi da considerare e validare con gli specialisti”.