(AdnKronos) – Lì in quella casa, lontano dal suo paese Al Amin Ahmed ha pensato di non farcela. “Credevo che sarei morto lì. Mi ripetevo la mia vita è finita. Invece sono vivo, ce l’ho fatta”. Dalla Grecia a Bari. E poi ancora in Francia, in Belgio, fino ad arrivare a Palermo. “Qui non c’è il razzismo che ho vissuto negli altri Paesi, al contrario ho trovato una grande umanità”. Oggi Al Amin Ahmed ha 18 anni, frequenta il liceo scientifico Benedetto Croce di Palermo e ha un sogno: “Lavorare nel settore del turismo. Spero di poter vivere qui e di portare in Italia anche mia madre e le mie due sorelle di 13 e 15 anni”.
Al liceo scientifico Benedetto Croce sono complessivamente 5 i ragazzi stranieri che frequentano le lezioni. “L’accoglienza è stata positiva – racconta Paolo – per noi è un’occasione di arricchimento culturale. Razzismo? La Sicilia è una terra frutto di contaminazioni culturali, che ha conosciuto le migrazioni dei popoli e quindi per sua natura è accogliente e aperta”.