Roma, 25 ott. (AdnKronos) – Italia sempre impegnata nel favorire il dialogo per pervenire a soluzioni, alleggerendo i motivi di contrasto e creando occasioni di incontro, pur in una situazione dell’area mediorientale molto complessa e in un momento di transizione legato all’attesa dell’esito delle elezioni americane. E’ in questo contesto che si inserisce la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Israele e Palestina, prevista da domenica 30 ottobre a mercoledì 2 novembre e che vedrà dopo cinque anni il ritorno di un Capo di Stato italiano nella regione, dopo il viaggio del 2011 di Giorgio Napolitano.
Primi atti l’omaggio allo Yad Vashem domenica mattina, la deposizione di una corona di fiori al Monte Herzl, la piantumazione di un Ulivo alla Foresta delle Nazioni. Quindi Mattarella inaugurerà l’anno accademico all’Università ebraica di Gerusalemme tenendo una lectio magistralis e concluderà la giornata visitando il Tempio italiano, l’antica sinagoga del 1701 di Conegliano Veneto ricostruita con gli arredi trasportati lì nel 1954.
Lunedì sono invece previsti i colloqui con il Presidente dello Stato di Israele Reuven Rivlin, la visita al Museo d’Israele e l’incontro con esponenti del mondo accademico e della cultura palestinese presso l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.