Home Nazionale Musica: domani esce in tutto il mondo Black cat, il nuovo disco di Zucchero/Adnkronos

Musica: domani esce in tutto il mondo Black cat, il nuovo disco di Zucchero/Adnkronos

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Milano, 28 apr. (AdnKronos) – Si intitola Black cat, il gatto nero, il nuovo album di Zucchero, in uscita domani in tutto il mondo. E se è vero che, a detta dell’artista, “è l’album più nero e ruvido di sempre in quanto a sonorità”, il riferimento non è “al gatto che ti attraversa la strada e porta sfortuna”. Zucchero lo intende come lo intendono gli afroamericani, come “un modo di dire, un saluto, un simbolo di buon auspicio. E poi c’è la componente anarchica di questo nuovo album, il più possibile svincolato dalle regole del mercato. Anarchico come i gatti, che non sono domestici come i cani”.
Registrato nel sud degli Stati Uniti (Zucchero ha viaggiato tra Los Angeles, New Orleans, Nashville e Memphis alla ricerca di musicisti e produttori), il disco è stato prodotto da tre grandi della musica mondiale: T Bone Burnett (produttore di Elton John, Elvis Costello e altri), Brendan O’ Brien (Bruce Spreengteen, Pearl Jam, Bob Dylan) e Don Was (Rolling Stones, Iggy Pop, Bob Dylan). Tre produttori, tre modi di fare musica. “Volevo che ogni canzone avesse un vestito diverso – confida Zucchero – e ho affidato sette brani ad ognuno di loro, per poi sceglierne 12. Hanno lavorato bene assieme, sono amici, non ci sono state manie di protagonismo e nel complesso l’album ha un suono omogeneo”. Nel disco hanno collaborato anche Mark Knopfler (frontman dei Dire Straits) e Bono Vox, che ha scritto il testo della canzone Streets of surrender (S.o.S.), che parla della strage al Bataclan di Parigi.
Brani che spaziano dalla leggerezza all’impegno sociale. Zucchero spiega che “alcune di queste canzoni, in particolare i gospel, parlano dei nuovi schiavi, dei nuovi emarginati: i migranti”. Riferimenti al sociale e alla politica anche nel singolo estratto dall’album, Partigiano Reggiano, dove in una strofa Zucchero canta Bella ciao. “Sono nato nella bassa Emilia, in una terra rossa. La canzone è un ricordo romantico, mio zio è stato deportato in Germania. Mi piacerebbe fare lo zio dei ragazzi, tirar su piccoli partigiani. Non parlo di destra o di sinistra, ma qualcuno che abbia ideali e che sia pronto a fare muro contro quello che non funziona”.