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Nota congiunta Cisl Arezzo, First cist territoriale Arezzo, First Cisl di Bancaetruria e Adiconsum Toscana

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AREZZO – In merito alla posizione già esplicitata da Cisl e Adiconsum nel corso della conferenza stampa del 21 gennaio 2016, la Cisl di Arezzo, l’Adiconsum Toscana e la First (federazione di categoria dei lavoratori bancari della Cisl) invitano tutti i risparmiatori ed i lavoratori bancari ad aderire, dopo averne preso visione sulla homepage del portale nazionale www.fiba.it, alla proposta elaborata dalla First Nazionale che potrebbe consentire il recupero totale dei risparmi investiti in obbligazioni subordinate azzerati a seguito dell’emanazione del dlg 183 del 22/11/2015.

Gli enti ponte (Nuova banca dell’Etruria e del Lazio Spa, Nuova Bancamarche Spa, Nuova CariChieti Spa e Nuova Cassa di risparmio di Ferrara Spa) potrebbero, cosí come consentito dal decreto 180 del 16/11/15, emettere degli strumenti finanziari (presumibilmente azioni senza diritto di voto e con diritti patrimoniali specifici) da assegnare, a titolo gratuito ed in proporzione al valore dell’investimento azzerato, ai subordinatisti ed anche agli azionisti delle 4 banche poste in risoluzione. Ai possessori di tali titoli potrebbero essere destinate le plusvalenze rivenienti dall’attività dell’unica bad bank così come parte degli eventuali utili degli enti ponte e delle plusvalenze che si produrranno con la vendita degli stessi, ovviamente fino alla concorrenza massima del valore nominale dell’investimento iniziale in obbligazioni ed azioni.
La Cisl di Arezzo, l’Adiconsum Toscana e la First Cisl di Arezzo e di Bancaetruria ritengono che questa sia l’unica strada percorribile per garantire quella tutela del risparmio che l’art. 47 della Costituzione impone alla Repubblica di salvaguardare.

Auspicando un tempestivo intervento nella direzione indicata, la Cisl di Arezzo e l’Adiconsum Toscana ribadiscono, comunque, di essere a disposizione dei risparmiatori per la necessaria assistenza nella procedura di arbitrato così come per la valutazione delle eventuali azioni legali individuali, precisando comunque che tali azioni dovranno essere sempre e solo indirizzate contro gli Istituti di credito, unici responsabili del disastro cui assistiamo, e mai direttamente nei confronti dei singoli lavoratori bancari.