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Oggi è il World Wetlands Day, ecco cosa sono le ‘zone umide’

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Roma, 2 feb. – (AdnKronos) – Oggi si celebra in tutto il mondo il World Wetlands Day, la Giornata dedicata alle zone umide, aree designate dalla Convenzione Ramsar che con le sette “new entry” dello Zimbabwe superano gli oltre 100 milioni di ettari di siti tutelati. Tra le aree ‘new entry’ figurano le Cascate Vittoria, la più grande cascata del mondo, e il sito di Monavale Vlei un’importantissima zona umida che si estende in ambiente urbano.
Per la tutela di questi siti, i primi ad essere protetti in Zimbabwe, il Wwf ha lavorato a stretto contatto con la Convenzione di Ramsar e il governo di questo Paese. Risultato: il numero mondiale di siti Ramsar sale a più di 2.200. La Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale è un trattato intergovernativo firmato ad oggi da 169 Paesi, la cui missione è la conservazione e l’uso razionale delle zone umide per lo sviluppo sostenibile.
Ma cosa sono le ‘zone umide’? Sono gli ecosistemi con la più alta biodiversità sulla Terra e agiscono come giganti spugne in grado di assorbire l’acqua delle precipitazioni, immagazzinandola e restituendola nel tempo. Svolgono anche un ruolo cruciale nel depurare le acque in quanto assorbono sostanze chimiche, filtrano gli inquinanti e i sedimenti, abbattono le sospensioni e neutralizzano i batteri pericolosi.
Si stima che la superficie delle zone umide nel mondo sia diminuita del 71% a partire dal 1900, un dato drammatico se si pensa che la relazione “Global Risk” del World Economic Forum 2016 individua la crisi idrica come uno dei primi tre fattori di rischio planetario. Ecco perché alcuni siti, come quello del Lago Chivero, serbatoio idrico principale per Harare, capitale dello Zimbabwe, acquistano una particolare importanza.
“Quando celebriamo la Giornata mondiale delle zone umide, ricordiamo alla gente che l’acqua non proviene da un rubinetto; viene da ecosistemi sani e funzionanti – sottolinea Isabella Pratesi, direttore conservazione Wwf Italia – Con miliardi di persone che dipendono delle zone umide per l’approvvigionamento di acqua, cibo e benessere, questa giornata è una vera e propria pietra miliare. Mentre i leader mondiali pensano a come attuare gli impegni presi nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, la protezione delle zone umide fornisce un contributo significativo al benessere dell’umanità”.
Dal 2000 a oggi il Wwf ha contribuito alla designazione di oltre 100 milioni di ettari di zone umide Ramsar, pari al 45% della superficie mondiale totale designata a partire dalla nascita della Convenzione nel lontano 1971 che tutela queste aree minacciate da inquinamento, disboscamento illegale e cementificazione.
Le zone umide in Italia sono fulcro di importanti rotte migratorie tra Europa, Africa e Asia: circa due miliardi di uccelli migratori ogni primavera attraversano l’Italia, ponte nel Mediterraneo fra Africa ed Europa, dai piccoli luì alla grande cicogna bianca e proprio le aree umide rappresentano per molti una sorta di “area di servizio” lungo le autostrade delle migrazioni per la sosta, l’alimentazione, ma anche la nidificazione.
Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia è legato alle zone umide. Il Wwf in Italia gestisce direttamente o in collaborazione, ben 12 Zone Ramsar, confermandosi come il soggetto con più aree umide in gestione nel nostro Paese.