Palermo, 21 gen. (AdnKronos) – Saranno effettuati il prossimo 14 febbraio, come apprende l’Adnkronos, gli accertamenti dei Carabinieri del Ris di Messina sulla scarpa e il sacco macchiato di rosso rinvenuti in un terreno nel palrmitano, nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio, di cui si sono perse le tracce nell’agosto del 2007. I reperti sono chiusi, sigillati, e si trovano nei laboratori del Ris di Messina, in attesa delle analisi. La scarpa, estremamente deteriorata, e il sacco, sono stati rinvenuto mesi fa, ma la notizia è trapelata solo ora perché in questi giorni sono stati notificati gli atti per gli esami del Ris ai diretti interessati. Gli esami saranno eseguiti nei laboratori del Ris, guidati dal colonnello dei Carabinieri Sergio Schiavone, alla presenza dei consulenti di parte della Procura e dei familiari dei Maiorana.
Nei mesi scorsi la Procura di Palermo, con i pm Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia, ha riaperto l’inchiesta che era stata chiusa con un nulla di fatto, in seguito alle dichiarazioni del pentito Vito Galatolo. Antonio e Stefano Maiorana, padre e figlio, sono scomparsi da un cantiere di Isola delle Femmine, nel Palermitano, dove stavano realizzando alcuni appartamenti. La loro auto, una Smart, venne poi ritrovata nel parcheggio dell’aeroporto di Palermo. Ma, secondo quanto accertato dall’inchiesta, i due non hanno mai preso alcun volo. Nei mesi scorsi, la prima svolta. Gli uomini del Soccorso alpino hanno scavato in un terreno di Carini in provincia di Palermo in un pozzo profondo 30 metri per rimuovere massi e detriti dal fondo.
L’ultimo collaboratore di giustizia che ha detto di conoscere dei particolari sul destino dei due Maiorana è stato proprio Vito Galatolo, ex picciotto dell’Acquasanta. Secondo gli accertamenti svolti dall’avvocato Giacomo Frazzitta, che è il legale dell’ex moglie e madre degli scomparsi, Rossella Accardo, le celle telefoniche coincidevano con i tracciati telefonici dei Maiorana. Adesso la probabile svolta nell’inchiesta. Ma si saprà solo dopo il 14 febbraio se quella scarpa e il sacco sono riconducibili ai due Maiorana.