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Palermo: tradito da un cappellino perso durante la rapina, arrestato

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Palermo, 11 nov. (AdnKronos) – Con l’accusa di avere fatto parte del commando di una violenta rapina a un portavalori, che ha assaltato con le armi le guardie giurate, la Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, ha arrestato un uomo, Giusto Lo Bocchiaro di 42 anni. Lo Bocchiaro, già sorvegliato speciale nel 2014 e tratto in arresto nel 2006 nel corso di un’operazione antimafia, poiché ritenuto esattore del ‘pizzo’, è figlio di Giuseppe, capo del mandamento mafioso di Santa Maria di Gesù, detenuto per una condanna che dovrà scontare fino al 2036. L’uomo è stato ‘tradito’ da un cappellino perso durante la rapina, utile per il suo riconoscimento, anche grazie all’esame del Dna. I fatti risalgono all’1 agosto 2015, quando il commando, intorno alle otto del mattino, aveva assaltato un portavalori che stava consegnando del denaro presso un ufficio postale di corso dei Mille, asportando un bottino di 100 mila euro.
Le indagini, condotte dalla Sezione Antirapina della Squadra Mobile di Palermo, hanno consentito di risalire ed individuare il quarto componente del commando: i primi tre erano già stati sottoposti a fermo dalla Mobile: uno in flagranza del reato, gli altri due erano stati rintracciati successivamente a seguito di articolate indagini. “Dalla ricostruzione degli investigatori è stato possibile rilevare la suddivisione dei ruoli tra i complici: all’arrivo del furgone portavalori presso l’Ufficio Postale, era stato notato l’arrivo sul luogo di un uomo indossante un cappellino nero seguito da altre quattro persone con in testa caschi da motociclista – spiegano gli inquirenti – due hanno bloccato la guardia giurata che si trovava dinnanzi l’Ufficio Postale, mentre gli altri tre, con indosso il casco, si sono diretti verso la guardia giurata scesa dal furgone portavalori con in mano un sacco di juta, contenente il denaro e, dopo avergli puntato una pistola alla testa, lo hanno disarmato afferrando il sacco con il denaro e sono fuggiti precipitosamente”.