(AdnKronos) – Queste le proposte in campo. Innanzitutto c’è quella a prima firma Lorenzo Guerini-Matteo Orfini , sottoscritta anche da esponenti della minoranza Pd come Nico Stumpo. E’ la più ‘severa’ e prevede norme piuttosto stringenti, tra cui l’esclusione dalle elezioni per i partiti che non si iscrivono nell’apposito albo. C’e’ poi la proposta Fontanelli, quella presentata da Roberta Agostini e infine quella a firma Sandra Zampa, che prevede le primarie per legge. In commissione è stata depositata anche una proposta a prima firma Giampiero D’Alia sempre sulle primarie per legge.
La pdl di Zampa prevede che le primarie non siano obbligatorie, ma ciascun partito può scegliere se farle o meno e delega il governo a dare attuazione alla legge. Nella proposta Zampa le primarie hanno effetto esclusivamente per la designazione dei candidati capilista dei collegi (quelli previsti dall’Italicum) e non per quelli per i quali è prevista la preferenza.
E’ in arrivo però anche un’altra proposta sottoscritta dai ‘renzianissimi’ Dario Parrini e Andrea Marcucci. A differenza di quella della Zampa prevede “ripercussioni” per quei partiti che non svolgono le primarie come “l’esclusione dal due per mille di chi sceglie di non utilizzarle” ed anche sanzioni pecunarie per quei partiti che non rispettano il risultato delle primarie.