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Pasqua: Aigo, niente spuntini e bis a tavola nel decalogo per le feste

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Roma, 24 mar. (AdnKronos Salute) – Agnello, capretto, pani e torte salate, uova di cioccolato, dolci tipici, vino e altre tipiche specialità: la ricchezza della tradizione culinaria italiana rende la Pasqua anche un’occasione estremamente golosa per riunire la famiglia e godere della buona tavola. Purtroppo, però, capita di abbandonarsi a esagerazioni ed errori alimentari: spuntini e bis, da evitare per non accumulare peso. Come pure sono banditi i rimedi d’urto fai da te per tornare rapidamente in forma dopo gli stravizi. Lo raccomanda l’Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (Aigo), che promuove alcune semplici raccomandazioni per tutelare la buona salute e la forma fisica senza rovinare il piacere del ‘mangiar bene’.
Prima di tutto, i gastroenterologi raccomandano di rispettare la cadenza dei pasti ed evitare gli spuntini: meglio non mangiare ancora durante la giornata dopo l’abbondante pranzo festivo. Non è importante solo quando si mangia, ma anche quanto: è meglio non esagerare con le porzioni e non concedersi il bis. Per diminuire le quantità senza troppa frustrazione è utile preferire piatti piccoli, decorati e dalla forma ‘furba’: piatti da dessert e decorazioni aiutano a mangiare meno perché riducono lo spazio per il cibo. Inoltre, se di forma quadrata, rendono più difficile raccogliere sughi e condimenti grassi. Un altro espediente è masticare a lungo e con calma durante il pasto per aumentare il senso di sazietà.
Anche la scelta degli alimenti è importante. La carne va consumata con moderazione: agnello e capretto, ricordano gli esperti, sono carni bianche e sufficientemente magre se vengono preparate in modo poco elaborato, ma l’aggiunta di condimenti come panna, burro, besciamella li rende cibi ricchi di grassi saturi. E’ raccomandabile, inoltre, mangiare frutta e verdura durante i pasti e anzi usarle al posto di pane e grissini per placare la fame. Gli alcolici vanno consumati con moderazione: non bere più di un bicchiere di vino e, invece, bere molta acqua prima e durante i pasti aiuta a saziarsi più velocemente. Infine, attenzione agli avanzi: meglio distribuirli tra i propri invitati, perché accumularli in frigorifero significa prolungare il pasto festivo per giorni.
Ma cosa fare se, nonostante questi consigli, si è comunque mangiato troppo? L’attività fisica rimane l’arma migliore per combattere gli eccessi calorici. Già nelle passeggiate di Pasquetta, a piedi o in bici, si possono consumare una parte delle calorie ingerite a tavola. Bisogna impegnarsi però: occorrono 90 minuti di camminata o mezz’ora di bicicletta per bruciare le calorie di una fetta di colomba pasquale. “Nei giorni immediatamente seguenti alla Pasqua – raccomanda Gioacchino Leandro, presidente Aigo – il buon senso suggerisce di tornare a un regime alimentare sano ed equilibrato, senza eccessi e golosità, evitando dolci, cibi grassi e fritture”.
“Quello che bisogna fuggire – dice Leandro – è ricorrere a diete drastiche nel periodo successivo alle abbuffate. I cosiddetti rimedi d’urto, come digiuno, dieta liquida, dieta disintossicante, non rappresentano un buon metodo e mettono a dura prova il nostro organismo che subisce un vero e proprio ‘stress fisico’ passando nel breve periodo da una situazioni di abuso alimentare a una di ristrettezza dietetica”.
A Pasqua, comunque, colomba e uova di cioccolata non possono mancare in tavola. E’ importante, però, tenere presente che hanno un apporto calorico notevole: la colomba, infatti, ha circa 400 Kcal per 100 g, molto simile al panettone; è quindi consigliabile concedersene solo una fetta sottile soprattutto, perché fa generalmente seguito a un pranzo già sufficientemente calorico. Meglio scegliere un pezzo di cioccolata extrafondente come dessert. Il cioccolato è un alimento molto calorico, ma se consumato con moderazione fornisce nutrimento e piacere. Il consiglio dell’Aigo è di fare attenzione al tipo di cioccolato acquistato, perché gli elementi benefici e antiossidanti risultano proporzionati alla percentuale di cacao puro presente.
Quanto all’olio di palma, “questo prodotto è impiegato dall’industria alimentare per mantenere umidi e stabili i prodotti da forno, le farciture. L’accusa che viene mossa all’olio di palma è l’elevato di acidi grassi saturi. La European Food Safety Authority raccomanda per queste ragioni un livello di acidi grassi saturi e trans (margarine), al di sotto del 10% del fabbisogno energetico”, conclude Aigo.