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Pediatria: Bambino Gesù, 5% bimbi soffre di pressione alta

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Roma, 30 nov. (AdnKronos Salute) – Bimbi con la pressione alta. L’ipertensione arteriosa colpisce circa il 5% della popolazione pediatrica. Una percentuale che supera il 20% se abbinata a obesità grave. Si tratta di un fenomeno in costante aumento tra bambini e ragazzi, al punto che le ultime linee guida del luglio 2016 per la prima volta sono state espressamente dedicate alla fascia pediatrica. Se ne è parlato al convegno promosso dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù ‘Ipertensione arteriosa in età pediatrica: prevenzione, diagnosi e trattamento’.
Il campanello di allarme, avvertono i medici, non è quasi mai dato da sintomi specifici. Vertigini, cefalea e ipereccitabilità sono frequenti. “Nei bambini con malattie che possono causare ipertensione è necessario un regolare controllo della pressione arteriosa, specialmente quando sono in terapia farmacologica”, raccomandano gli specialisti. L’European Society of Hypertension ha emanato a luglio di quest’anno le prime linee guida espressamente dedicate al bambino e all’adolescente. Dai dati risulta che il 5-6% di bambini e adolescenti in apparente buona salute in realtà è iperteso.
Nei bambini obesi la percentuale sale fino al 22%. E nel 50-85% dei casi l’ipertensione dipende da cause secondarie renali, endocrinologiche o da malformazioni dell’aorta. Nel 15-30% dei casi, invece, non si riesce a individuare una causa (si parla di ipertensione essenziale). Da studi eseguiti sui figli di genitori ipertesi è stato inoltre confermato che i valori pressori osservati in età pediatrica mantengono lo stesso trend anche in età adulta e che tali valori sono mediamente più elevati rispetto a coetanei senza familiarità.
“Considerato che circa il 33% degli adulti sopra i 40 anni soffre di ipertensione, è verosimile che un pediatra di base con 800 pazienti abbia almeno 40 bambini affetti dalla patologia e che circa il 15-18% di questi bambini, se non è già iperteso, lo diventerà prima dei 40 anni”, spiega Ugo Giordano, responsabile dell’Ambulatorio per l’ipertensione arteriosa del Bambino Gesù.
“Al Bambino Gesù stiamo indagando meccanismi ipertensiogeni a origine renale per effettuare diagnosi precise e trattamenti precoci mirati dell’ipertensione in età pediatrica”, continua Giordano. “In linea generale è bene ricordare l’importanza di una corretta alimentazione in termini di assunzione di calorie e di sodio (sale e cibi salati) fin dai primi anni di vita e l’incidenza dell’obesità nell’insorgenza di questa patologia e di molte altre. È importante anche recarsi dal pediatra per i controlli previsti, ricordandosi di far eseguire la misurazione della pressione e di far presente se in famiglia ci siano o meno casi di ipertensione”.
Nell’ambulatorio per l’ipertensione arteriosa del Bambino Gesù ogni anno vengono effettuati circa 1.500 monitoraggi delle 24 ore in pazienti con patologie croniche (coartazione aortica, nefropatie, obesità e trapianti) e circa 600-700 visite ambulatoriali per screening. Per circa il 10-15% di questi bambini e ragazzi vengono disposti ulteriori accertamenti.