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Petrolio: analista, calo legato a rallentamento crescita globale

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Milano, 2 feb. (AdnKronos) – Il rallentamento della crescita globale e dunque della domanda aggregata è all’origine del nuovo calo del prezzo del petrolio. Matteo Paganini, capo analista di Fxcm Italia, evidenzia che “non vi è dubbio che uno dei protagonisti assoluti non solo del 2015, ma anche di questo incipit del 2016, sia il petrolio. Dall’inizio dell’anno il greggio (WTI) è sceso da quota 38 dollari/barile a minimi intorno a 27.50, prima di correggere a rialzo grazie a prese di profitto, che comunque non hanno spinto il prezzo a tornare sui livelli di chiusura del 2015”.
Le ragioni che stanno alimentando ulteriori vendite “possono essere sintetizzate – chiarisce – nel rallentamento della crescita globale e quindi della domanda aggregata cui è legato a doppio filo lo slowdown dell’economia cinese, il che a sua volta ha condotto ad eccessi di produzione e crescente gap tra domanda e offerta, che ha scatenato una guerra dei prezzi tra Opec (tutt’altro che compatto) e industria dello Shale Oil (offerta)”.
Se a ciò aggiungiamo la consistente forza dell’Usd nell’ultimo anno e mezzo, “si spiega – sottolinea l’analista – per la gran parte la dinamica di storico ribasso del prezzo”.