Roma, 8 nov. (AdnKronos) – In caso di vittoria dei No al referendum sulla riforma costituzionale “tecnicamente, il Presidente della Repubblica potrebbe riaffidare l’incarico allo stesso Renzi, in quanto segretario del partito di maggioranza di governo. Rimarrebbe quindi questo premier, ma ammaccato: una sciagura”. Lo dice Denis Verdini in un’intervista a Vanity Fair nel numero in edicola domani spiegando le ragioni per cui si è schierato al fianco del premier a favore del sì: “Il fronte del No non esprime una proposta di governo alternativa”.
A chi gli domanda se la conoscenza con Renzi sia di vecchia data? “no – assicura – è molto più giovane di me, aveva rapporti più con i miei figli (…). Suo padre Tiziano con cui dicono avrei fatto affari, l’ho visto al massimo due volte e nemmeno me le ricordo”. Il leader di Ala si sofferma anche sul rapporto con Silvio Berlusconi, ammettendo di aver preso male la rottura con il Cavaliere ma negando di essere stato allontanato dal cosiddetto cerchio magico. “Chi conosce Berlusconi sa che non si fa condizionare da nessuno. Non ci si vede più come una volta ma gli devo molto e lo considero un amico”. Per Verdini “il più grande errore di Berlusconi è aver rotto il patto” del Nazareno, “il più grande di Renzi è averlo permesso”.