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Cosa lascia la 131 edizione della Giostra del Saracino

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Cosa lascia la 131 edizione della Giostra del Saracino

È stata una giostra bella, emozionante, anche se non la più spettacolare. Per il quartiere di Porta Santo Spirito sicuramente la più bella e non solo perché ha vinto la lancia dedicata a Giuseppe Pietri.

Dopo tutto quello che ha passato il quartiere della colombina era difficile pensare ad una impresa simile. Santo Spirito ha vinto una giostra con forza  e determinazione dimostrando tutte le potenzialità che ha con la coppia Scortecci – Cicerchia, ma anche con uno staff capace di sopperire ad ogni tipo di inconveniente (vedi blocco cavalli e scuderie a dieci giorni dalle previsite). Il lavoro iniziato da Martino Gianni alcuni anni fa, assieme ad una dirigenza forte, hanno portato Santo Spirito, oggi, ad essere forse il quartiere leader della piazza.

Porta S. Andrea, punto di riferimento della giostra da  decenni, dopo la giostra perfetta dello scorso settembre, non è riuscita a fare altrettanto. Era difficile ripetere tale impresa ma Vedovini e Cherici hanno avuto una battuta d’arresto. La notizia, nel caso dei giostratori bianco verdi, c’è quando non colpiscono il centro come accaduto sabato scorso. Nulla di preoccupante, sono e restano una coppia di mostri sacri che nelle prossime due edizioni renderà difficile la vita agli avversari.

La novità tecnica più importante di questa giostra ci è stata data dal quartiere di Porta del Foro. Una coppia nuova costruita e plasmata da Emanuele Formelli responsabile tecnico della chimera, che in breve tempo è riuscito a rendere competitivi ai massimi livelli due giostratori esordienti. Vernaccini e Carboni hanno ceduto allo spareggio, per la seconda giostra consecutiva. Entrambi i cavalieri hanno mostrato di essere in grado di colpire il cinque. Il Quartiere può essere certo di aver intrapreso la strada per tornare al successo.

Porta Crucifera esce per prima dalla piazza ottenendo il punteggio più basso (sette punti). La coppia Fardelli – Vannozzi esattamente un anno fa riuscì a conquistare la lancia d’oro. Sabato sera non ha certamente brillato. Le potenzialità ci sono tutte a patto che invertano subito il trend. Fardelli in prova ha mostrato di avere il cinque sulla lancia e Vannozzi è una prima lancia assoluta.

Per gli sconfitti adesso è tempo per le analisi tecniche e per cercare di migliorare ciò che non è andato bene, per i vincitori continuare a lavorare per mantenere gli avversari a debita distanza.

La giostra ha portato anche polemiche tra i quartieri per episodi accaduti lungo il corteo storico ed in piazza durante lo svolgimento delle carriere.

Ogni anno assistiamo a disturbi da parte del pubblico e dei figuranti che vanno ad influire pesantemente sul punteggio ottenuto dai giostratori. Ogni cavaliere deve avere il diritto sacrosanto di giocarsi le proprie chance di vittoria nel pieno rispetto delle regole cavalleresche ma questo molto spesso non accade. Se vogliamo bene alla nostra festa un segnale deve essere dato da tutti: Sindaco e Istituzione insieme per trovare la soluzione ai disturbi che provengono dal pubblico una volta per tutte e in modo definitivo. Maestro di Campo e Magistratura attraverso la stesura di verbali con la descrizione dei fatti accaduti con conseguente applicazione di sanzioni a dirigenti e figuranti che si sono resi colpevoli di certi episodi. La nostra festa deve essere protetta e tutelata per Arezzo e per gli Aretini oltre al fatto che ogni sforzo profuso per la crescita e la promozione del saracino in Italia e nel mondo potrebbe essere reso vano.