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Rimborsi elettorali: Di Pietro, a Chiesa e Occhetto non devo un euro

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Milano, 28 set. (AdnKronos) – “A Chiesa e ad Occhetto non devo nemmeno un euro: carta canta”. E’ quanto afferma Antonio Di Pietro, ex leader dell’Idv, dopo che il tribunale di Roma ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti, tra gli altri, dello stesso Di Pietro per il pagamento di oltre 2 milioni di euro di rimborsi elettorali in favore del movimento Riformatori di Giulietto Chiesa e Achille Occhetto. “Nulla di più falso”, spiega l’ex pm in una nota, annunciando querele nei confronti degli organi di informazione che “hanno sparato a caratteri cubitali la falsa notizia secondo cui sarei stato ‘condannato’ a pagare 2,7 milioni di euro al movimento politico di Chiesa e Occhetto. “Ho semplicemente ricevuto un decreto ingiuntivo del tribunale di Roma -spiega- che, su richiesta di Giulietto Chiesa e sulla base della sua sola prospettazione, mi ha sì ‘ingiunto’ di pagare tale somma, ma ha anche disposto, come prevede la legge in questi casi, che ho ‘diritto di proporre opposizione’ contro il predetto decreto nei prossimi 40 giorni”.
In tal caso, continua Di Pietro, “semplicemente si instaurerà un normale processo ordinario in cui il giudice dovrà ascoltare anche la mia versione dei fatti e visionare anche la documentazione a mia disposizione e solo allora potrà decidere con ‘sentenza’ da che parte sta la ragione. E’ ciò che farò anche questa volta, come peraltro ho già fatto nelle diverse altre volte che lo stesso Giulietto Chiesa ed il suo difensore avvocato Paola hanno richiesto e provvisoriamente ottenuto decreti ingiuntivi simili a quello odierno”.
Inoltre, promette, “prossimamente mi farò carico anche di mettere in rete i tanti altri provvedimenti (giudiziari, amministrativi, contabili e parlamentari) che hanno smentito le assurde pretese avanzate dai rappresentanti della suddetta associazione”, allegano alle sue dichiarazioni l”attestazione allegata all’accettazione della candidatura per l’elezione al Parlamento Europeo’ sottoscritta da Giulietto Chiesa e da Achille Occhetto in occasione delle elezioni europee del 2004. “In tale attestazioni c’è scritto, nero su bianco che ‘compete all’Italia dei Valori il diritto a richiedere e usufruire dei rimborsi di cui alla legge 157/99 e legge 156/2002” (appunto i rimborsi elettorali all’epoca vigenti) e c’è anche scritto che ‘è facoltà dell’Italia dei Valori poter utilizzare il simbolo della lista “Società civile-Di Pietro-Occhetto’. Più chiaro di così”, conclude Di Pietro.