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Roma: Fini, Meloni presuntuosa e sconclusionata

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Roma, 17 mar. (AdnKronos) – La candidatura di Giorgia Meloni a sindaco di Roma “è frutto del tatticismo e degli errori. È costretta a fare la corsa. Poteva dire di sì a Marchini, che ha persino vinto le primarie della Lega, invece Marchini mai. Venti giorni fa ha detto sì a Bertolaso poi ha detto di no. L’obiettivo di Giorgia non era far vincere il centrodestra ma rafforzare Fratelli d’Italia”. Questa la lettura di Gianfranco Fini, in un’intervista a Repubblica.
Per l’ex presidente della Camera, Meloni “ha agito in modo sconclusionato e quando si è accorta che Storace raccoglie una base identitaria e ha la forza di un’esperienza amministrativa, ci ha ripensato altrimenti Fdi sarebbe stato asfaltato. Aggiungo che Meloni non parla con Storace, che pure può prendere il 5-6%. Credo per presunzione. O forse per disistima”.
Secondo Fini, “il centrodestra, come lo abbiamo conosciuto, è finito. Che ormai è nato un blocco di destra, che è naturale chiamarlo lepenista, formato da Meloni e Salvini divenuto il baricentro di quello schieramento politico, oggi”. Berlusconi invece “vuole tenere unito tutto il fronte, federarlo come fece 20 anni. Un’impresa impossibile. Come fa la Merkel con Alternative di Frauke Petry o come Sarkozy con Marine Le Pen, Berlusconi dovrebbe considerare avversari Salvini e Meloni, non alleati. Purtroppo Silvio ha perso qualsiasi capacità innovativa e non per un dato anagrafico. Se qualcuno vuole farmi incazzare mi parli di rottamazione. Non è l’eta che va cambiata, ma lo schema e Berlusconi avrebbe ancora qualche freccia da tirare”.