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Salute: il pediatra, mamma e sindaco? Sì ma a patto che porti bimbo con sé

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Roma, 16 mar. (AdnKronos Salute) – Mamma e sindaco? “Sì, ma a patto di portare il bambino con sé”. E’ la terza via suggerita dal pediatra di Milano Italo Farnetani, autore del volume ‘Da 0 a 3 anni’, che interviene nel dibattito sulla candidatura a sindaco di Roma della futura mamma Giorgia Meloni. “Innanzitutto bisogna dire che oggi il lavoro, per una donna, è una necessità anche psicologica, perché attraverso di esso si sente realizzata a livello umano, sociale e civile – dice il medico all’AdnKronos Salute – Ed eccettuati i lavori pericolosi e usuranti, non ci sono problemi particolari a continuare nel proprio impegno in gravidanza e dopo una maternità. Quindi la mia idea è mamma e sindaco sì, ma a patto di portare il bambino con sé”.
“Dai 7 mesi di gravidanza – spiega Farnetani – il bimbo partecipa alla vita della mamma, riconosce la sua voce dal pancione, e ricevere molti stimoli gli farà solo bene. Stessa cosa dopo la nascita, salvo restando che l’astenzione dal lavoro è una tutela importante per entrambi. Ma se una donna se la sente, non va frenata od ostacolata. Fino ai 3 mesi di vita, poi, il piccolo è convinto di essere una cosa sola con la sua mamma, ecco perché suggerisco la terza via: portare con sé il bambino. Gli stimoli e il contatto con persone e ambienti diversi saranno preziosi. Certo, il bambino in gravidanza vive le emozioni materne, dunque se la madre vince le elezioni gioirà con lei”, conclude il pediatra.