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Sanità: Chan (Oms), fondi stagnanti, chiederò aumento

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Roma, 31 ott. (AdnKronos Salute) – “Chiederò alla prossima Assemblea mondiale della sanità di prendere in considerazione un aumento dei fondi per assicurare una situazione di finanziamento sostenibile quando passerò l’Organizzazione al mio successore”. Così il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan, oggi al meeting ‘Financing Dialogue’ in corso a Ginevra.
“Quando nel maggio scorso è stato approvato l’aumento del budget per il programma legato alle nuove emergenze sanitarie – ha proseguito Chan – molti di voi hanno espresso la necessità di avere maggiori informazioni su come sarebbero stati utilizzati questi fondi”. Ebbene, “senza ulteriori contributi finanziari, il programma in corso non avrebbe potuto essere completamente attuato. Ci si aspetta molto dall’Oms, che ha un compito unico. Ma qualcuno deve investire i fondi necessari per consentirgli di svolgerlo”.
“Per questo biennio ci troviamo di fronte una doppia sfida – spiega ancora il Dg – Ci avete chiesto di fare di più, in particolare attraverso il programma emergenze sanitarie. Allo stesso tempo, i fondi da contributi volontari non sono aumentati e il programma di emergenze sanitarie è sottofinanziato, con solo il 56% dei richiesti 485 milioni di dollari necessari. La dura lezione che ci ha dato Ebola sottolinea la necessità dell’Oms di avere una capacità finanziaria di base sufficiente a garantire la prontezza in caso di crisi. Queste non sono capacità che possono essere costruite nel caos di un’emergenza. Durante questo meeting, rappresentanti provenienti dai Paesi focolaio colpiti dall’epidemia e direttori di aree regionali vi daranno un resoconto di prima mano sull’impatto che il nuovo programma sta avendo”.
Per Chan “c’è bisogno anche di finanziare i progetti per l’eradizione della poliomielite, un traguardo al quale “il mondo non è mai stato così vicino”, e sono necessari fondi a questo scopo. I finanziamenti, incalza il direttore generale dell’Oms, languono anche per “la risposta alla resistenza antimicrobica, il lavoro sulle malattie non trasmissibili, cronicamente sottofinanziato”.
“Anche una categoria ben finanziata come la promozione della salute manca di fondi sufficienti – prosegue – E abbiamo programmi che prima avevano un buon livello di fondi, ora sottofinanziati. Per esempio, l’Oms riceve normalmente quasi un terzo del finanziamento per l’Hiv attraverso il segretariato dell’Unaids. Nel 2016 questi fondi sono stati ridotti del 50%. E nel 2017 si prevede che l’assegnazione sarà ulteriormente ridotta a solo il 15% della somma precedente. In un biennio questo significa una riduzione da 35 a 11,5 milioni di dollari. Questo taglio si prevede causerà una perdita di circa il 50% del personale regionale che lavora sull’Hiv, in un momento in cui le linee guida raccomandano che la terapia antiretrovirale debba essere estesa a tutti i sieropositivi, qualsiasi sia la conta delle cellule Cd4”.
Chan rende noto inoltre che “le spese per il personale, la più importante voce nel bilancio, sono state ridotte di circa il 10% negli ultimi 6 anni. Uffici come quello delle risorse umane o di tecnologia dell’informazione sono stati affidata a Paesi come Malesia e Ungheria, a costi inferiori rispetto a Ginevra. Tetti di spese di viaggio sono stati istituiti in tutti gli uffici, incoraggiando un maggior uso di teleconferenze e consultazioni online”. E’ necessario comunque un cambio di rotta per dare impulso alle attività dell’Oms, che per migliorare la sua trasparenza e affidabilità diventerà membro dell’International Aid Transparency Initiative, da domani 1 novembre.