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Sanità: il pediatra, culle vuote ma mamme a 30 anni più consapevoli

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Roma, 19 feb. (AdnKronos Salute) – In effetti “i dati diffusi dall’Istat confermano le mie previsioni, con 488 mila nascite nel 2015 (8 per mille residenti), abbiamo quindicimila bebè in meno rispetto al 2014. Mai così male dall’Unità d’Italia”. Parola del pediatra Italo Farnetani, che commentando il report dell’Istat all’Adnkronos Salute non manca di leggervi un dato positivo: “L’età media della donna al primo parto è di 31,6 anni: penso che questo si traduca in gravidanze più consapevoli, programmate per offrire ai figli maggiori possibilità, in un momento in cui si è terminato il percorso di studio e si è raggiunta una relativa tranquillità economica. Questo è positivo: a 30 anni le mamme sono più sicure e consapevoli che a 20”, dice il pediatra.
Insomma, per Farnetani il fatto di rinviare la gravidanza dai 20 ai 30 anni non costituirebbe di per sé un problema. “A patto di non superare gli ‘anta’ – precisa – Il punto è che però, anche a 30 anni, sono sempre meno le donne e le famiglie che decidono di fare un figlio. Le coppie giovani hanno bisogno di politiche che semplifichino loro la vita, non basta pagare pannolini e latte. Penso alla questione annosa della carenza di posti negli asili nido, cui per fortuna spesso compensano nonni attivi e volenterosi. Ma oggi – sottolinea – i bambini italiani non hanno più cortili in cui giocare, ecco perché occorre ripensare le nostre città, dotando ogni quartiere di spazi attrezzati, anche al coperto. Strutture ricreative in cui sia possibile fare sport a prezzi accessibili, intervenendo anche nei collegamenti stradali e nei trasporti. Perché molte giovani famiglie oggi optano per i piccoli centri, anche per risparmiare, e devono sobbarcarsi chilometri nel traffico e pochi parcheggi per arrivare in città”.
Ecco dunque che le culle sono vuote perché l’Italia ormai non è più un Paese a misura di bambini e giovani genitori, sostiene Farnetani. “Mentre il fatto che le mamme siano più mature è positivo”, conclude.