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Sicool, da operatori olistici un sostegno alle persone

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Roma, 7 mar. (Labitalia) – “Un professionista che si occupa di relazioni, di aiuto e di sostegno alle persone, utilizzando diverse discipline. Questo l’identikit dei nostri iscritti”. Lo dice a Labitalia Candida Mantini, presidente Società italiana counselor e operatore olistico (Sicool) che aderisce al Coordinamento delle libere associazioni professionali (Colap).
“Con visione globale, Sicool -spiega Mantini- si riferisce a coloro che, attraverso studi, seminari, scuole di formazione, percorsi di crescita personale, ma anche solo semplici azioni quotidiane come la raccolta differenziata, hanno orientato il loro modo di vivere verso molteplici aspetti della realtà il cui dominatore comune è la consapevolezza e il benessere di se stessi, degli altri e del mondo a loro circostante. Grazie a ciò, possono educare verso un benessere globale”.
“Pertanto, il professionista olistico -afferma la presidente Sicool- sostiene la persona a ritrovare l’armonia psicofisica attivando la consapevolezza di sé. Stimola quindi un naturale processo di trasformazione e di crescita personale al fine di riattivare il potenziale umano dell’individuo. All’interno del Sicool -fa notare ancora Mantini- ci sono diverse specializzazioni: dal counselling alla danzaterapia. Ma il centro che accumuna tutti questi professionisti è che promuovono lo sviluppo di benessere e di consapevolezza dell’utente”.
Per la certificazione Sicool come counselor olistico, è sufficiente che la formazione sia così composta: 300 ore di crescita personale + 300 ore di materie sul counseling olistico + 150 di tirocinio e supervisione + altra specializzazione per un minimo di 300 ore da completare affinché il monte ore totale sia di 1.050 ore. Se, invece, si richiede l’accreditamento Eac come counselor, secondo cioè i parametri europei, la formazione richiesta come counselor olistico è la seguente: 300 ore di crescita personale + 300 ore di materie sul counseling olistico + 450 di tirocinio e supervisione.
“Il modello è quello olistico -sostiene Mantini- che significa che un professionista ha scelto la via della consapevolezza e, quindi, ha una visione unitaria dell’essere: corpo, mente, spirito, restituendo così la visione della sua disciplina”.
“La base formativa comune richiede un minimo di crescita individuale di 300 ore minime, dove l’elemento centrale è lo sviluppo della consapevolezza di sé”, conclude la presidente della Società italiana counselor e operatore olistico.