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Tasse, controlli e compromessi

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Pagare le tasse è un dovere che hanno tutti i cittadini, così come si usufruisce dei benefici offerti dallo Stato, allo stesso modo ognuno di noi, in base alle proprie possibilità, deve contribuire ai costi, ad esempio sanità, pubblica istruzione e sostegno agli anziani e ai malati. Le tasse aumentano a dismisura, lo sappiamo bene, ed è veramente difficile sostenerle soprattutto per i lavoratori autonomi e i piccoli imprenditori che pur faticando a restare a galla hanno una pressione fiscale spesso ai limiti della sopravvivenza.

Dall’analisi delle dichiarazioni Ires-Irap del 2013 effettuate dal ministero del Tesoro è emerso che il 43% delle imprese non paga le tasse o non ha dichiarato niente o è risultata a credito, il restante 57% invece ha dichiarato un utile che supera lo 0%. Da questi dati viene fuori che una bella fetta di imprenditori, per un motivo o per un altro, non paga le tasse, se a volte può capitare di andare a credito, molte altre si tratta semplicemente di evasione fiscale.

Ma cosa succede se non si pagano le tasse? I Comuni sono abbastanza liberi di muoversi e fare le scelte più appropriate per il proprio territorio. L’amministrazione comunale di Caldiero, ad esempio, ha deciso che chi non può pagare le tasse può usufruire del “baratto amministrativo” ovvero pagare svolgendo servizi utili alla comunità. I cittadini di Caldiero possono ad esempio svolgere ore di lavoro per il Comune, come la cura del verde in città, la pulizia e il decoro di piazze o strade, è un modo creativo e intelligente di aiutare chi è in difficoltà.

Se in alcune situazioni si può essere più flessibili e andare incontro ai cittadini, ciò non è possibile quando si sceglie deliberatamente di frodare lo Stato. I Monopoli di Stato, ad esempio, hanno deciso di sospendere le licenze in via cautelare, verso chi non paga le tasse previste dalla manovra finanziaria, dal controllo dei registri chi non risulterà in regola vedrà sospesa o addirittura cancellata la licenza.

Controlli approfonditi e a tappeto invece sulle tasse universitarie che, è vero che sono molto salate, ma questo non vuol dire che si possa imbrogliare, tanto più che sono calibrate al reddito, quindi proporzionali per tutte le famiglie. A Campobasso l’Università ha stretto un accordo con la Guardia di Finanza per monitorare i redditi delle famiglie degli studenti ed evitare che chi ha redditi alti, dichiarando il falso, possa ottenere sgravi fiscali.