Home Nazionale Terrorismo: Icct, 15mila foreign fighters in Iraq e Siria, molti ritornano

Terrorismo: Icct, 15mila foreign fighters in Iraq e Siria, molti ritornano

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Bruxelles, 28 dic. (AdnKronos) – Nello Stato Islamico, l’autoproclamato califatto tra Iraq e Siria, ci sono circa “15mila foreign fighters”. Ora che il Daesh ha perso parecchi territori, “il 61% in Iraq e il 28% in Siria” rispetto all’agosto del 2014, inclusi molti pozzi petroliferi, per l’Is è più difficile mantenere le proprie infrastrutture finanziarie e “pagare i propri combattenti”. Pertanto, “il numero dei foreign fighters che rientrano in patria, specialmente verso l’Europa e il Maghreb, è previsto in crescita”. Lo spiega Tanya Mehra, ricercatrice dell’International Centre for Counter-Terrorism, think tank con sede all’Aja, in un rapporto sui “Foreign Terrorist Fighters (Ftf): Trends, Dynamics and Policy Responses”, che fa il punto della situazione.
Pur avendo perso terreno in Siria e Iraq, il Daesh si è allargato ad altre aree, nota la Mehra, in particolare “Afghanistan, Yemen ed Africa Orientale”, oltre ad avere stretto legami con gruppi attivi in Libia e con Boko Haram nell’Africa Occidentale. La presenza crescente di Al Qaida nel Maghreb, la nascita di Al Qaida nel Subcontinente indiano e le “crescenti ambizioni” di Al Shabaab nell’Africa Orientale “aumentano il rischio di attacchi terroristici”.
“Nel 2016 un’ondata di attacchi terroristici, non solo in Siria e in Iraq, ma anche fuori da queste zone di conflitto, in Indonesia, Kenya, Usa, Bangladesh e Francia segnalano che la minaccia non sta ancora diminuendo”, rileva la ricercatrice. Molti Stati sono “sempre più coscienti” dei rischi potenziali connessi ai foreign fighters rientrati in patria. “Stime indicano che il 30% dei Foreign Terrorist Fighters sono tornati a casa o si sono spostati in altri Stati”, continua. (segue)