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Truffe alla SISAL PAY – Denunciato dalla Polizia di Stato

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Truffe alla SISAL PAY – Denunciato dalla Polizia di Stato

A conclusione di indagini  condotte da personale della Polizia di Stato, è stato identificato e denunciato a piede libero  U.V., di anni 72,  residente in Firenze,  autore di una truffa aggravata consumata in danno degli esercenti di una ricevitoria SISAL ubicata presso un noto supermercato di Sansepolcro.

Il personale operante, nel corso delle indagini, ha verificato l’esistenza di un collaudato  e ben congeniato meccanismo fraudolento attraverso il quale venivano commesse truffe in danno di tabaccai, edicolanti e punti vendita SISAL Pay.

Come noto, i Punti vendita SISAL provvedono alla riscossine di bolli auto, alle ricariche telefoniche,  ai pagamenti di bollettini ma anche alle ricariche PostePay e, tra queste, le operazioni prese di mira dagli autori della truffa.

Il raggiro attraverso il quale questo tipo di truffe viene consumato, consiste quindi nella conoscenza del funzionamento del sistema SISAL PAY e nell’abilità con la quale vengono  contattati  telefonicamente i gestori delle ricevitorie che, convinti di parlare con un funzionario SISAL,  vengono indotti inconsapevolmente a compiere delle operazioni che in realtà risultano essere delle transazioni di accredito a favore di carte prepagate.

Nel caso di Sansepolcro, il responsabile della ricevitoria, convinto dal falso funzionario SISAL,  in due giorni diversi e consecutivi, eseguiva ben quattro operazioni che gli venivano dettate per telefono digitando inconsapevolmente dal proprio  terminale dei numeri  che poi risultavano appartenere appunto ad una carta prepagata sulla quale sono state versate delle somme risultanti ammontare, in totale, a circa 4000 euro.

Lo stesso esercente, realizzando poi  di essere rimasto vittima di una truffa, non potendo annullare le operazioni eseguite,  si è immediatamente recato presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sansepolcro per denunciare l’accaduto.

Gli agenti dell’Ufficio Anticrimine avviavano le immediate indagini con l’acquisizione delle risultanze dei tabulati telefonici al fine di apprendere l’utenza telefonica con la quale risultava essere stata contattata la vittima, identificando  l’utilizzatore della carta prepagata sulla quale risultavano accreditate le somme di denaro indebitamente versate.