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Uil: in 2015 autorizzate 677 mln ore cig (-35,5%)

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Roma, 20 gen. – (Labitalia) – Nel 2015 sono state autorizzate oltre 677 milioni di ore di cassa integrazione, un valore che mostra un calo del 35,5% rispetto all’anno precedente, ma con dati sulla cig ordinaria che – come segnala l’Inps – da molti mesi “non sono attendibili” e non permettono, quindi, di esprimere una valutazione credibile. E’ quanto emerge dal rapporto Uil sulla cassa integrazione che segnala come “nel secondo semestre del 2015, in ben 125 casi c’è un anomalo ‘zero’ nella casella di molte province per la cassa ordinaria e la cosa si manifesta per 70 volte nelle caselle della cassa in deroga”.
In dettaglio, il ricorso maggiore è alla cassa integrazione straordinaria che assorbe circa 400 milioni di ore (con una flessione del 29,2% rispetto all’anno precedente), seguita dalla cig ordinaria con 180,3 milioni di ore (con una flessione del 28,1%) e dalla cig in deroga 97,5 milioni di ore (-58,9% rispetto al 2014).
I dati regionali fotografano una flessione di richieste, tra il 2014 e il 2015, in tutte le Regioni con in testa la Campania (-54,6%), a fronte del solo aumento registrato nella Provincia autonoma di Trento (+1,7%). In valori assoluti, è la Lombardia che ha richiesto più ore di cassa integrazione nel corso del 2015 (154 mln di ore), seguita dal Piemonte (80 mln), dal Lazio (60 mln) e dal Veneto (57 mln). Variazione in positivo solo in 9 Province, con l’aumento più alto a Terni (+32,7%).
Per la Uil, il dato diventa più preoccupante se si analizza la sola cassa straordinaria che vede 17 province in crescita rispetto al 2014. Sempre nel 2015, in valori assoluti, è Torino (con oltre 47 mln di ore) la provincia più cassaintegrata, seguita da Roma (40 mln), Milano (37 mln) e Brescia (34 mln).
Tra i principali rami di attività, l’industria è quello che nel 2015, con 486,6 milioni di ore, ha assorbito il maggior quantitativo di ore di cassa integrazione (con un incidenza del 71,8% sul totale delle ore richieste nell’anno); il commercio ha cumulato nell’anno 83 milioni di ore di cassa integrazione, cui segue l’edilizia con 76,9 milioni di ore e l’artigianato con 30 milioni di ore. In questi settori, tutti caratterizzati da una flessione dell’ammortizzatore sociale tra il 2014 e 2015, il calo è trascinato, in basso, dalla cassa in deroga, ormai fortemente ridotta per il de-finanziamento e per la ristrettezza della durata massima di questo strumento.
Quanto alla ‘protezione’ dei posti di lavoro grazie alla cig per la Uil sono state oltre 332.000 le unità di lavoro salvaguardate nell’anno passato, in particolar modo dalla cassa integrazione straordinaria (195mila). Il sindacato tuttavia esprime preoccupazione per le conseguenze nei prossimi mesi con l’entrata in vigore del Jobs Act in tema di ammortizzatori sociali. Infatti, la nuova cassa integrazione subirà forti limiti sia per la durata (massimo 24 mesi in 5 anni) sia per l’effetto indotto dall’alto costo che un’azienda, peraltro in crisi, dovrà sopportare in termini economici (ticket di accesso). Tutto questo, segnala la Uil, “in un quadro economico ancora incerto, potrebbe indurre molte imprese a rinunciare a combattere (ristrutturarsi per ripartire) e procedere per la strada, socialmente grave, della riduzione parziale o totale del personale”.