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Vicenda Banca Etruria: Ghinelli scrive a Matteo Renzi

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Vicenda Banca Etruria: Ghinelli scrive a Matteo Renzi
Alessandro Ghinelli - Sindaco di Arezzo

Conferenza stampa del sindaco Alessandro Ghinelli su Banca Etruria. Ghinelli ha annunciato una lettera che invierà al Presidente del Consiglio con quattro specifiche richieste.

“Nella lettera – ha chiarito il sindaco – ricordo a Renzi gli effetti del decreto del novembre scorso che ha gettato nel dramma famiglie e risparmiatori aretini ai quali era stato prospettato uno strumento finanziario esente da rischi. Questi cittadini a seguito dell’applicazione del decreto legge hanno perso tutto e quanto accaduto per Banca Etruria può innescare un pericoloso effetto domino sull’intero sistema creditizio. Le richieste a Renzi sono: primo che la valutazione provvisoria del tasso di insolvenza sia rivista secondo un range più compatibile non solo con la dimensione patrimoniale di Banca Etruria ma con quella del sistema bancario. Secondo: sia assecondata, come auspicato dalla Banca d’Italia, l’acquisizione di Banca Etruria da parte di un istituto di profilo elevato. Terzo: la nuova banca conservi il livello occupazionale attuale e promuova la crescita professionale dei dipendenti. Quarto: l’acquirente s’impegni a mantenere il legame tra territorio e istituto di credito.

Alcuni parlamentari del territorio aretino appositamente incontrati erano disponibili a sottoscrivere questo testo, altri no. Non ho voluto spaccare il fronte dei partiti e dei parlamentari e ho detto che sarei stato disponibile a firmare anche da solo questa lettera a patto che fosse consegnata brevi manu a Renzi. Dai presenti, quale possibile soluzione, è stato proposto che la lettera fosse sottoscritta anche dai sindaci della provincia. Dinanzi al mio sollecito, molti di questi ultimi non hanno però risposto, altri mi hanno comunicato che non avrebbero aderito. È stata invece sottoscritta dai sindaci di Bibbiena, Subbiano, Laterina, Castiglion Fiorentino, Monterchi.

Venerdì prossimo – ha concluso Ghinelli – incontrerò di nuovo i parlamentari aretini, nel frattempo se altri sindaci ci ripensano, le porte sono aperte. Altrimenti la lettera partirà alla volta di Palazzo Chigi con queste firme. Mi pare a questo punto fondamentale chiudere con una considerazione: chi rischia di più in questa storia è l’economia del territorio aretino, per cui mi sorprende che tanta parte degli amministratori abbiano omesso la sottoscrizione delle richieste da me formulate. Contesto in sostanza che i sindaci abbiano dimostrato scarsa sensibilità circa i bisogni dei cittadini. La vera natura del nostro mandato è farsi portavoce delle comunità amministrate”.