Home Nazionale 1 maggio: Acli, lavoro cessi di essere usato come strumento ricatto

1 maggio: Acli, lavoro cessi di essere usato come strumento ricatto

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Roma, 29 apr. (AdnKronos) – “La festa del primo maggio è l’occasione per ribadire da che parte stare. Le Acli ribadiscono la propria vocazione a stare dalla parte dei lavoratori”. Lo afferma in una nota Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli, che aggiunge: “questa scelta significa perseguire la giustizia sociale, il diritto di cittadinanza e avere a cuore le sorti del nostro Paese”.
Per ribadire questo impegno, il primo maggio il presidente delle Acli sarà in piazza Maggiore a Bologna. “Dalla memoria al futuro delle donne. Tra lavoro, diritti e legalità” è il titolo della giornata, che vivrà un momento particolarmente toccante con il ricordo del 70esimo anniversario della strage di Portella della Ginestra.
“Il ricordo del dramma siciliano – aggiunge il presidente delle Acli – porta con sé una serie di significati, dallo storico al politico, dal sindacale all’esistenziale. Quello che vogliamo sottolineare in questo momento è che il lavoratore deve riconquistare dignità. Spesso, in ambiti professionali, la riconoscibilità del lavoro è commisurata con la retribuzione. Pertanto, chiediamo a gran voce che il lavoro venga sempre retribuito e non diventi uno strumento di ricatto. Perché una verità va detta: in questo momento, il lavoro non manca. Mancano i soldi per retribuirlo”.