(AdnKronos) – Alitalia aveva, dunque, annunciato l’ingresso di 6 nuovi aerei di lungo raggio tra il 2019 e il 2021, che si vanno ad aggiungere ai due ingressi previsti nel 2017 e 2018. In questo modo, le macchine sarebbero salite a 32 con un incremento del 33%. L’azienda aveva rilevato che questo era il più alto numero di aerei di lungo raggio in flotta da 15 anni a questa parte. Una volta rettificato l’errore di “trascrizione”, del quale, riferiscono fonti presenti al tavolo, si sarebbe assunto la responsabilità l’advisor Roland Berger, la nuova pianificazione della flotte di lungo raggio prevede l’ingresso di 1 aereo nel 2017, 1 nel 2018, 3 nel 2018, 7 nel 2020 e 2 nel 2021.
La correzione del numero dei nuovi aerei non comporta, però, modifiche degli altri numeri annunciati e relativi al potenziamento del lungo raggio con l’apertura di 10 nuove rotte tra il 2017 e il 2021 e l’assunzioni fino a 500 fra piloti ed assistenti di volo dal 2019. Al tavolo di oggi non si è parlato di esuberi, il cui numero è stato quantificato in 2037 unità tra il personale di terra, cui si aggiunge l’incognita dei 400 contratti di solidarietà del personale navigante in scadenza ad agosto.
Tra le questioni affrontate e sollecitate dalle organizzazioni sindacali, l’andamento dell’esercizio 2016. Un anno, ha spiegato il cfo della compagnia Duncan Naysmith, i cui conti sono stati in linea con le previsioni fino al mese di marzo. Ma dopo l’attentato terroristico a Bruxelles, le compagnie low cost hanno messo una politica commerciale di low pricing con le compagnie major costrette e quindi anche Alitalia ad allinearsi, con la conseguente compressione dei ricavi anche nei mesi estivi, stagione di punta del trasporto aereo.