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Su Arezzo Fiere, l’ipocrisia della Regione Toscana

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Su Arezzo Fiere, l’ipocrisia della Regione Toscana

Il Consigliere Comunale Paolo Lepri del Movimento 5 Stelle interviene sulla vendita di Arezzo Fiere a IEG chiamando in causa la Regione Toscana e il Partito Democratico Comunale di Arezzo.

“Su Arezzo Fiere è stato detto molto ma nella sostanza si è teso a celare che i problemi sono dovuti alle gestioni passate, di centrodestra e di centrosinistra, che hanno portato a un dissesto sempre più grande.
Se sono noti i problemi di ‘incompatibilità’ tra Boldi e Ghinelli, meno noto ai più è l’orientamento della politica regionale capeggiata dal presidente Enrico Rossi, che ha deciso di dismettere la partecipazione dalle fiere regionali minori come Arezzo e Livorno.
Questo ha portato a un indebolimento nell’azione di rilancio, che comunque non è mancata da parte dell’attuale management, di Arezzo Fiere. Prova ne è che il brand di Oro Arezzo nel mondo è pressoché sconosciuto, mentre è famosissimo Vicenza Oro. Inoltre, in commissione bilancio, dove erano assenti due esponenti su tre del PD, abbiamo potuto scoprire nei giorni scorsi che il Consiglio Comunale sarebbe stato chiamato sostanzialmente a ratificare un accordo che prevedeva la cessione dell’attività di Arezzo Fiere a favore di IEG, ente riconducibile a Vicenza Fiere.
Tuttavia qualcosa è cambiato. Il PD, sempre più spaccato al suo interno, tramite un rappresentante di peso in Regione, ha spinto il presidente Rossi a tornare sui suoi passi per correggere il tiro. È stato infatti formulato con IEG un nuovo accordo che prevede la partecipazione nel suo capitale sociale di Arezzo Fiere. A questo punto la domanda è: la Regione Toscana che non ha le risorse economiche per investire su Arezzo Fiere, tanto da votarne la sua dismissione, le trova poi per entrare come socio di minoranza nel capitale sociale di IEG? E qual è la cifra che investirà? Quale sarà la quota che avrà Arezzo Fiere su IEG? Tanto meno investirà, tanto meno potere decisionale potrà vantare.
Il PD oltre ad agire confusamente, dimostra ancora una volta come non abbia nessuna progettualità per il futuro di Arezzo e cosa ancor più drammatica è che questa mancanza di strategia porterà a un impoverimento per la nostra economia. Tutto questo agevolato da un’amministrazione comunale totalmente latitante ma comunque attenta ai litigi interni e a soddisfare la visibilità di qualche politico insoddisfatto”.