(AdnKronos) – L’incremento dello 0,8% dei proventi operativi netti, sottolineano gli analisti francesi, “è derivato dai proventi netti da attività di negoziazione mentre i proventi netti da interessi si sono contratti (-3,5%) così come le commissioni netti (2,7%). Sono nel contempo aumentati del 2,5% gli oneri di gestione”.
Sotto la pressione del supervisore, l’anno scorso le banche del campione, rilevano gli analisti, “hanno rafforzato l’approvvigionamento nonostante un minore aumento del loro stock di sofferenze lorde (a livello nazionale, da settembre lo stock lordo diminuisce anche su base annua). Nel quarto trimestre il costo del rischio è inoltre caratterizzato da una forte stagionalità, il che non farà che accrescere la progressione attesa su base annua”. In seguito alla diminuzione della raccolta netta indiretta (-55% su base annua da gennaio a novembre) e all’agitazione dei mercati nel 2016, dovuta alle incertezze politiche, sottolineano, “nel corso dei primi 9 mesi del 2016, per il nostro campione di banche, i proventi da commissioni nette si sono contratti del 2,7% su base annua. A fine anno, le commissioni potrebbero aver tratto vantaggio da condizioni più favorevoli legate al rally borsistico (anche in Italia a partire da metà novembre) e al rialzo dei tassi”.
Il 2017, osservano, “potrebbe essere un anno di transizione verso la ripresa della redditività. Il margine d’interesse netto dovrebbe essere sostenuto da un rafforzamento del credito e dal proseguimento del rialzo dei tassi”. Gli accantonamenti per rischio di credito, aggiungono, “dovrebbero restare elevati come nel 2016, ma ne escludiamo l’accelerazione”.