Milano, 7 feb. (AdnKronos) – Per creare un mercato dei crediti deteriorati in Italia, più che maggiori investimenti, “servono interventi normativi incisivi. Fino a quando il sistema giuridico tutelerà i creditori inefficacemente e i tempi della giustizia per la riscossione dei crediti resteranno lunghissimi, sarà difficile poter fare qualcosa”. E’ quanto afferma Carlo Scarpa, professore di Economia politica all’Università di Brescia, all’Adnkronos dopo che Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr, la società che gestisce il fondo Altante, si è detto scettico sulla possibilità di creare un mercato degli npl in Italia. La situazione giuridica è un problema che “si protrae da decenni, è un tema che va affrontato senza esitazioni”.
Inoltre, secondo Scarpa, le banche hanno “due tipi di responsabilità. La prima è ex ante: prima di concedere un credito bisognerebbe capire cosa si sta facendo e valutare attentamente il cliente e i rischi, altrimenti i debiti continuano ad accumularsi”. Anche le banche dati, come denunciato da Penati, “dovrebbero essere più dettagliate e più professionali, punto su cui i piccoli istituti sono stati particolarmente carenti”.
Il secondo tipo di responsabilità è “ex post: bisogna capire cosa fare con i crediti deteriorati. Su questo serve lungimiranza e interventi coraggiosi di pulizia, come ha fatto Unicredit nel suo ultimo bilancio”.