Home Nazionale Banche venete: Baglioni, condizioni Intesa Sp dure ma intervento risolutivo

Banche venete: Baglioni, condizioni Intesa Sp dure ma intervento risolutivo

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Milano, 24 giu. (AdnKronos) – L’operazione su Veneto Banca e Popolare di Vicenza, con la liquidazione dei due istituti, l’intervento dello Stato e l’acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo delle attività migliori, è in grado di risolvere definitivamente il problema, permettendo agli investitori di guardare con più fiducia al sistema bancario italiano. E’ quanto sottolinea Angelo Baglioni, professore di Economia politica alla Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università Cattolica di Milano. Che però avverte che Mps e Carige restano due problemi ancora irrisolti. Se l’operazione sulle due banche venete viene fatta nei termini chiesti dalla banca guidata da Carlo Messina e “con un intervento così forte dello Stato, il problema specifico è risolto”, spiega Baglioni, contattato dall’Adnkronos. Anche se poi “restano sempre sul tappeto altre questioni, come Mps e Carige”. In particolare la banca genovese “presenta problemi e non escludo che prima o poi richieda qualche forma di intervento”.
I costi dell’operazione su Bpvi e Veneto Banca sono lievitati perché si è perso molto tempo e perché Intesa Sanpaolo “ha posto delle condizioni molto dure, anche se dal punto di vista dei suoi azionisti ha fatto bene” e ha agito nel loro interesse. Condizioni che comportano l’intervento dello Stato nella bad bank, nella ricapitalizzazione delle good bank che saranno trasferite a Intesa Sanpaolo, nella gestione degli esuberi e dei prepensionamenti e nel rimborso dei bond subordinati retail. Per un totale di 10 miliardi di euro secondo le stime.
Ma soprattutto, denuncia Baglioni, “si è perso tantissimo tempo. Negli anni passati c’è voluto del tempo prima che questi problemi emergessero e sono emerse solo quando la vigilanza è passata alla Bce. E sulla Banca d’Italia ci sarebbe qualcosa da dire”. Poi “ci si è trastullati con l’intervento del fondo Atlante, che si è rivelato un sostanziale fallimento, e con le diverse soluzioni. Si è perso parecchio tempo, i costi sono lievitati e l’onere dell’intervento è salito”.