Vicenza, 13 apr. (AdnKronos) – Perde decisamente credibilità la pista ‘religiosa’ per spiegare il suicidio del giovane cingalese, che l’altra sera aveva ingerito del liquido corrosivo, e che dopo qualche ora aveva causato sua la morte, nonostante i tentativi di salvarlo da parte dei sanitari dell’Ospedale San Bassiano. In un primo tempo, infatti, sembrava, che all’origine del tragico gesto ci fosse stato un presunto contrasto con i genitori per la sua frequentazione con una coetanea italiana, di religione cattolica.
Ma le indagini da parte della procura della Repubblica di Vicenza valutano ora un’ampia rosa di ipotesi. I genitori, infatti, smentiscono decisamente di aver contrastato per motivi etnici o religiosi l’amore del figlio per una coetanea italiana. Gli unici problemi tra genitori e figlio sarebbero da far risalire a motivi di studio. Infatti, gli avevano solo detto di concentrarsi sullo studio, e di pensare alle faccende di cuore in un secondo tempo. Ma religione non c’entrerebbe nulla: la madre infatti è cattolica, mentre il padre buddista, e quindi da parte loro non ci sarebbe stato nessun motivo religioso al figlio per vietargli di frequentare la compagna di scuola.