(AdnKronos) – “Con le elezioni finalmente alle nostre spalle – e la minaccia del precipizio costituito da un mancato accordo sulla Brexit che svanisce – ci potrebbero essere motivi di ottimismo per un ritorno dell’appetito per il rischio”, sostiene invece Richard Buxton, di Old Mutual Global Investors. “Sebbene i mercati non saranno certo contenti di un nuovo periodo di incertezza, qualsiasi segnali di una Brexit più morbida, insieme ai fattori di supporto legali alla domanda globale ancora in miglioramento, potrebbero aprire scenari sorprendentemente positivi per le società britanniche”.
In particolare, “sebbene le prospettive di lungo termine per l’economia del Regno Unito saranno dettate in gran parte dai negoziati sulla Brexit, nel breve sarà il percorso della sterlina a influenzare probabilmente i mercati azionari. Le oscillazioni valutarie avranno inevitabilmente una rilevanza significativa sulla performance relativa del Ftse 100”. Le società più sensibili ai consumi domestici, come i rivenditori al dettaglio, “potrebbero risentire dell’indebolimento della sterlina”, spiega David Docherty, di Schroders.
Così, “altri titoli azionari finanziari domestici, come quelli bancari o immobiliari, potrebbero altrettanto indebolirsi”.
Michael Metcalfe, responsabile macro strategy globale di State Street Global Markets, ritiene che quanto accaduto sia “uno shock che i mercati non erano preparati ad affrontare e di conseguenza la sterlina resterà probabilmente sotto pressione”.