(AdnKronos) – Nonostante le ultime trimestrali delle società britanniche siano state molto positive, con più dell’80% delle aziende che hanno superato le aspettative, “a pesare sembra essere l’incertezza politica che circonda la grande questione che il governo britannico dovrà risolvere nei prossimi anni: come negoziare e implementare una Brexit che sia vantaggiosa per tutte le parti in causa e meno distruttiva possibile per gli affari”.
Il dato sull’ammontare degli investimenti delle imprese, un indicatore del livello di fiducia, ad esempio nel periodo dopo il referendum sulla Brexit è rimasto fermo dopo cinque anni di crescita costante.
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Per il chief investment officer di Moneyfarm “la questione è che la negoziazione è talmente complessa da rendere difficile perfino approcciarla”, con l’Unione europea che per prima cosa vuole avere certezze sull’ammontare del conto che Londra dovrà pagare per uscire dall’Ue.
I negoziati sui dettagli delle questioni principali, continua, “non sono ancora iniziati e la scadenza del 2019 si avvicina”. E “a farne le spese, per il momento, è soprattutto la divisa britannica”. La sterlina è vicina ai suoi minimi storici nei confronti dell’euro. “Se si considera il cambio reale, quello cioè con cui i viaggiatori hanno a che fare quando cambiano i soldi negli aeroporti, spesso una sterlina non basta per comprare un euro”. L’incertezza che pesa sulla sterlina “è coincisa con il ritorno della fiducia intorno all’euro, avviatosi verso il ritorno alla sua valutazione di medio periodo”.