Home Nazionale Calderone: “Non bastano le buone norme per far crescere il lavoro”

Calderone: “Non bastano le buone norme per far crescere il lavoro”

0

Roma, 27 set. (Labitalia) – A fronte dell’impatto delle nuove tecnologie che determinerà nel corso del tempo la perdita di posti di lavoro ma anche la nascita di nuove figure professionali, secondo Marina Calderone, presidente del consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, “ci deve essere un approccio globale alle tematiche occupazionali, non è sufficiente una buona normazione in tema di lavoro, ma serve anche un contesto economico favorevole, non si può prescindere dallo sviluppo territoriale che offra nuove opportunità”. Lo dice Marina Calderone al Sole 24 Ore.
Il lavoro 4.0 e le sue trasformazioni sulla società sono il filo conduttore dell’ ottava edizione del Festival del lavoro, la manifestazione organizzata dal Consiglio nazionale e dalla Fondazione studi dei consulenti che si svolgerà da domani a sabato a Torino. Tre giorni di dibattiti e approfondimenti in cui si cercherà di definire la “ricetta” per l’ occupazione di domani. Quando si parla di favorire la ripresa dell’ occupazione, in passato come oggi si ipotizza di agire sugli sgravi contributivi, il cuneo fiscale, la flessibilità di accesso alla pensione.
“Tutto passa da una riduzione del costo del lavoro, che non vuol dire ridurre le tutele ma rivedere la tassazione a livello strutturale e l’ imposizione sui redditi da lavoro dipendente; vanno ripensate le modalità di tassazione. Preferirei però non più interventi spot ma forme di tassazione e di riduzione strutturale del cuneo fiscale e contributivo (che è enorme) per tutti i lavoratori. Le imprese hanno una maggior propensione a stabilizzare i rapporti di lavoro se questo costa meno. Inoltre, dato che c’è necessità di adeguarsi velocemente al cambiamento, le risorse liberate dalla riduzione del cuneo fiscale possono essere utilizzate per formare e riqualificare i lavoratori”, spiega Calderone.