Home Nazionale Caso Consip: cdr Il Fatto, sequestro telefoni giornalisti attenta segretezza fonti (2)

Caso Consip: cdr Il Fatto, sequestro telefoni giornalisti attenta segretezza fonti (2)

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(AdnKronos) – L’inchiesta, ricordano i Cdr, “nasce da una querela di Alfredo Romeo, imprenditore indagato per corruzione di un dirigente Consip e per questo arrestato nel marzo scorso. Solo oggi, dopo oltre una settimana, è stato restituito il telefonino a Federica Sciarelli, conduttrice di “Chi l’ha visto?”: era stato sequestrato dalla Procura di Roma nell’ambito di un’altra indagine per rivelazione di segreto, sempre relativa al caso Consip”.
“Siamo certi -sottolineano i Cdr- che le Procure di Roma e Napoli conducano con altrettanta solerzia e determinazione le indagini sugli appalti miliardari della Consip e sulle rivelazioni di segreto che nel dicembre 2016 consentirono ai vertici della centrale acquisti pubblica di ripulire i loro uffici dalle microspie collocate dai carabinieri su ordine dei pm del capoluogo campano, vanificando in larga parte l’indagine. Tuttavia, fino a oggi, non abbiamo avuto notizia del sequestro di telefoni e pc dei principali presunti responsabili, dal ministro Luca Lotti a Tiziano Renzi”.
“Ferma restando la nostra incrollabile fiducia nella magistratura e negli organi di polizia giudiziaria, occorre sottolineare la valenza intimidatoria del sequestro di telefoni e memorie digitali dei giornalisti, che attenta alla segretezza delle fonti senza la quale non può esistere un’informazione libera. I giornalisti e chiunque entri in contatto con loro sono esposti ad azioni giudiziarie che colpiscono di fatto il diritto di cronaca e l’interesse generale a un’informazione libera e non condizionata, tutelati dall’art. 21 della Costituzione italiana”, concludono.