Home Nazionale Caso Yara: domani al via appello, Bossetti punta su perizia Dna e nuova foto/Adnkronos

Caso Yara: domani al via appello, Bossetti punta su perizia Dna e nuova foto/Adnkronos

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Milano, 29 giu. (AdnKronos) – Massimo Bossetti torna in aula. A un anno dalla condanna in primo grado all’ergastolo, l’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio sarà di fronte ai giudici di Brescia per ribadire la sua innocenza. Domani, venerdì 30 giugno, si apre il secondo atto di un caso che continua a dividere. Diverse decine le testate giornalistiche accreditate per assistere al processo che sarà celebrato davanti alla Corte d’assise d’appello presieduta da Enrico Fischetti – accanto il giudice a latere Massimo Vacchiano e i sei giudici popolari – e che, come in primo grado, sarà vietato a telecamere e fotografi; aula bandita anche a tablet e cellulari.
Meno di un centinaio i posti a sedere per i curiosi che potranno accedere a un tribunale ‘blindato’: via Gambara diventerà il set per le tv pronte a raccontare il delitto del 26 novembre 2010. Si partirà dal racconto della scomparsa della ginnasta di Brembate fino alle prove che hanno portato alla condanna lo scorso 1 luglio. Sarà compito dell’avvocato generale Marco Martani, rappresentante dell’accusa, elencare le prove contro il muratore di Mapello e chiedere la conferma della condanna per l’omicidio volontario pluriaggravato e per la calunnia ai danni di un ex collega (reato da cui è stato assolto in primo grado).
La difesa, i legali Claudio Salvagni e Paolo Camporini, preannuncia battaglia sul Dna, a caccia di una perizia negata in primo grado. Gli avvocati chiedono nuove analisi sulle fibre del furgone di Bossetti e nei motivi aggiuntivi allegano una nuova immagine: una fotografia del 24 gennaio 2011, recuperata dai satelliti, dimostrerebbe l’assenza della vittima nel campo di Chignolo d’Isola, dove fu trovata solo il 26 febbraio di quell’anno, tre mesi dopo la scomparsa. L’elemento, se confermato, rimetterebbe in discussione l’intero impianto dell’accusa ‘costringendo’ a considerare l’ipotesi che il corpo sia stato spostato.