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Chirurgia: ernia cervicale, a Villa Tiberia Hospital debutta l’exoscopio

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Roma, 14 nov. (AdnKronos Salute) – Si chiama exoscopio, unisce in uno strumento le caratteristiche di un microscopio e di un endoscopio, ed è stato premiato a Berlino come una delle 100 migliori idee innovative del 2017 in tutti i campi. Ora è stato impiegato a Roma al Villa Tiberia Hospital, per operare una paziente con ernia cervicale. “Il primo intervento nel Centro-Sud Italia”.
L’ernia cervicale – ricorda una nota – è una patologia che interessa il tratto cervicale della colonna vertebrale e che consiste nella fuoriuscita di una porzione di nucleo polposo dal disco posto tra due vertebre cervicali. La diagnosi è affidata a radiografia, visita specialistica (ortopedica o neurologica), risonanza magnetica e visita di controllo specialistica, nonché in seguito alla fisioterapia. L’intervento chirurgico viene valutato solo in casi di estrema necessità, quando i sintomi risultano davvero invalidanti, e la fisioterapia e le terapie conservative non ottengono i risultati sperati.
Il caso trattato a Villa Tiberia Hospital con l’innovativo strumento, che rappresenta “un grande arricchimento tecnologico per la visualizzazione delle procedure microchirurgiche o aperte in molte specialità mediche”, viene normalmente operato con l’ausilio di un microscopio per ingrandire i dettagli del campo operatorio. Per un chirurgo, però, intervenire con un microscopio significa essere limitato nella mobilità, interagire con una tecnologia ingombrante, operare guardando attraverso gli oculari e sottoporre il paziente a un rischio maggiore di infezioni. L’exoscopio, invece, è poco ingombrante; ingrandisce come un microscopio il campo chirurgico per consentire all’intera squadra di osservare le procedure direttamente su un monitor 3D e combina componenti dell’endoscopia senza entrare nel campo chirurgico.
Unendo le caratteristiche di due tecnologie, l’exoscopio porta a due principali vantaggi, spiega Luca Serra, consulente neurochirurgo presso il Villa Tiberia Hospital: “Da un lato accorcia i tempi dell’operazione, offrendo una maggiore mobilità d’azione al chirurgo durante l’intervento e una visualizzazione magnificata dei dettagli del campo operatorio su uno schermo 3D; dall’altro riduce il rischio di infezioni, evitando l’entrata del microscopio nel campo operatorio”.
Poter migliorare le condizioni di intervento di una patologia come l’ernia cervicale è di “estrema importanza per i pazienti”, conclude la nota. L’intervento chirurgico infatti è particolarmente delicato, visto il tratto anatomico che si deve andare a trattare. E sebbene la microchirurgia stia facendo passi in avanti molto validi, si tratta pur sempre di un’operazione (ad esempio discectomia) su una zona molto delicata e per questo deve essere valutata molto bene con lo specialista.